1. La mia ragazza (4)


    Data: 24/03/2020, Categorie: Trans Autore: Re Artù, Fonte: EroticiRacconti

    LA MIA RAGAZZA (4) Ci dirigemmo, mano nella mano, nel giardino di casa verso il gazebo, ma, purtroppo, eravamo stati preceduti: una tenue luce di candele ci mostrò i miei genitori impegnati in una bella scopata; volevo andarmene, ma Katia :”Fermo, fammi vedere quello che piace a voi uomini, non ho grande esperienza, debbo imparare.” “Ti insegnerò io, un poco alla volta ; loro sono anni che si esercitano ed hanno raggiunto un'intesa non semplice.” Ma lei fu irremovibile e quindi mi apprestai, controvoglia, a guardare; con mia viva sorpresa compresi che mia madre ci aveva visti e ci sorrideva, sembrando felice che ci fossero spettatori al suo amplesso. Come ho detto mia madre era una donna ancora molto appetibile, e sapeva come dare piacere con il suo corpo e con le parole: “Dai leccamela bene, ingoia i miei umori e mettimi un dito nel culo!!!Antonio, su dai, sai quello che mi piace, no?” Il papà non se lo fece ripetere si tuffò fra le sua cosce e il medio scomparve fra le chiappe di mia madre; la fece mettere carponi e continuando a leccarla le introdusse non solo un dito ma tutta la mano nel culo; mia madre ci guardava e si capiva che stava godendo; guardai Katia che però non mi sembrava molto presa da quella scena:”Lo so cara, può non piacerti, ma ti assicuro che dopo un normale periodo di rodaggio, sono cose che verranno naturali, e poi vedi come gode la mamma?” “ Dai Antonio inculami! Dai forza!” gridò la mamma e senza difficoltà il papà le introdusse il cazzo nell'ano, ...
    ... cominciando a spingere sempre più in profondità: ad ogni spinta la mamma rispondeva con un gridolino, oscillando la testa avanti e dietro. Quello spettacolo mi stava eccitando, mi misi dietro a Katia, con le braccia le circondai la vita sottile ed appoggiai la mia virilità alle sue chiappe, che sentivo sode attraverso la sottile stoffa del gonnellino: la mano scese sul suo pube, lei mi lasciò fare, ed allora divenni più intraprendente: le sollevai il gonnellino, le passai la mano fra le cosce, favorito dal fatto che Katia le aveva leggermente allargate e sentii che anche lei non era indifferente allo spettacolo. Mi spinse con forza il culo contro il mio cazzo duro e ritto. Intanto gli attori del “film porno” in onda nel gazebo avevano cambiato posizione: mia madre si era sfilata il cazzo dal culo ed aveva preso a succhiarlo facendosi cavalcare la faccia da mio padre, gettando ogni tanto un'occhiata ai suoi spettatori, come a cercarne l'approvazione. Katia con la voce rotta:”Credi che questo mi possa piacere?” “Non ci resta che provare e se non ti piacesse puoi smettere quando vuoi” le risposi, sperando che quella eventualità non accadesse. Katia mi spostò con le spalle contro il gazebo, in modo da non perdere nulla di quello che avveniva lì dentro, mi passò la mano aperta sulla patta, la aprì e, con qualche difficoltà, vista l'erezione, tirò fuori il mio cazzo, le presi la mano,la portai ad impugnarlo e la guidai a segarmi con dolcezza. Appoggiò le sue labbra sulle mie e mi ...
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