La cascina abbandonata
Data: 25/03/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: amolafi
E' una storia di quando avevo sedici o diciassette anni, quando gli ormoni erano in agitazione permanente e bastava un niente per scatenarli, anche solo la fantasia o un racconto.
Nella bella stagione, con i miei amici, con i motorini giravamo i paesi limitrofi dove conoscevamo delle ragazze con la speranza che prima o poi avremmo potuto combinare qualche cosa.
Quella sera arrivai alla latteria più tardi del solito e i miei amici se ne erano già andati, c'era solo Lino, un ragazzo più grande di noi di qualche anno che da un po' di tempo aveva cominciato a frequentare il locale. Un ragazzo dai lineamenti molto fini, lunghi capelli biondi legati dietro la nuca a coda di cavallo, evidentemente di famiglia ricca visti gli abiti e i soldi in tasca e con una nuovissima Fiat 850 spider rossa e che, dopo un primo periodo di ambientamento, era entrato nelle nostre simpatie anche con i suoi racconti di avventure con ragazze e signore della Milano bene, racconti ai quali credevamo per i motivi che dicevo sopra.
Come dicevo, era rimasto solo Lino che mi propose di fare un giro per cercare di rintracciare gli amici con la sua Spider. Naturalmente accettai entusiasta e partimmo. Sulla Rivoltana, passando nei pressi di un cascinale che credevo abbandonato mi disse che ne conosceva la proprietaria, una ninfomane che usava l'unico locale ancora agibile per i suoi incontri di sesso sfrenato, pompini con ingoio e scopate selvagge che Lino mi raccontò con una ricchezza di particolare ...
... che mi eccitò al punto da farmelo diventare duro. Mettendomi una mano sulla patta me lo prese e scherzando mi disse che lo sapeva che mi sarebbe diventato duro e, dato che gli ero simpatico, mi propose di procurarmi un appuntamento con la signora, però a una condizione, dato che era un personaggio molto in vista la signora voleva mantenere l'anonimato, per cui l'incontro sarebbe stato al buio e senza fare domande. Senza alcun sospetto accettai e la sera seguente appena fatto buio con il mio motorino andai alla cascina.
Prima di andare all'appuntamento passai al bar e trovai Lino che stava uscendo, mi disse che aveva un appuntamento con una signora di Milano e che ci saremmo visti sul tardi.
Quel fabbricato diroccato e il buio mi incutevano timore ma la voglia di fare tutte quelle cose che mi aveva raccontato Lino con una porcona ninfomane mi fecero coraggio. Entrato nel cortile della cascina vidi che era tutto buio e le porte erano tutte chiuse e non sapevo dove andare, pensai anche ad uno scherzo ma quando vidi una porta aprirsi senza pensarci mi ci infilai.
Una mano mi prese dolcemente per un braccio trascinandomi dietro la porta che si chiuse alle mie spalle e poi accarezzare la patta e aprire la cerniera dei jeans tirandomelo fuori, poi una bocca me lo prese e in un attimo me lo ritrovai duro come un sasso, sentivo la lingua che giocava con la mia cappella e poi se lo infilava tutto in gola. Bastò poco per sentire che stavo venendo e le dissi di fermarsi ma sembrò ...