1. LEA - Atto 2°


    Data: 29/03/2020, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... tua domanda. Io ti dirò la verità. Non mentirò mai ne a mia madre ne alla mia amante.�Nel portare la testa nuovamente nell�incavo della mia spalla sfiora con le labbra, baciandolo fugacemente, il capezzolo che risponde irrigidendosi e provocandomi fitte al basso ventre. Un altro passaggio di quella bocca sul mio capezzolo e non ci sarebbero più state domande da fare.�Ricordi che ti ho detto che ho ascoltato la tua conversazione telefonica che hai avuto con il tuo amico Marco? Bene. Ora dimmi: il tuo amico ha veramente un rapporto, come il nostro, con sua madre; oppure &egrave stata una tua messinscena per entrare nel mio letto?�Pippo sposta un braccio e lo porta all�altezza delle mie tette. La mano si posa, a coppa, sulla mia zizza destra.�Mamma &egrave tutto vero. Marco &egrave veramente l�amante di sua madre. Lo so per certo. Il mattino dopo quella telefonata l�ho incontrato a scuola e glielo ho chiesto. Lui non l�ha negato. E per dimostrarmi che tutto quello che mi aveva detto per telefono e che le foto che mi aveva mandato ...
    ... sul telefonino erano tutta verità, mi ha invitato a casa sua per farmi constatare di persona che quanto asseriva non erano baggianate.��E tu ci sei andato?�La mano messa a coppa sul capezzolo esercita una lieve pressione che mi provoca una piacevole sensazione.�Certo che ci sono andato. Non dimenticare che io ti desideravo. Volevo scoprire come aveva fatto Marco ad entrare nel letto della madre e diventarne l�amante.��Oh! Credo che non &egrave stata solo la curiosità di sapere come Marco abbia fatto a chiavarsi la madre. C�&egrave anche dell�altro. Ti ho sentito quando hai detto al tuo amico che sua madre &egrave una bella gnocca. Dai raccontami tutto e non solo dei fatti della madre di Marco ma anche dei fatti tuoi.��Veramente vuoi sapere? Non &egrave che poi ti arrabbierai?��Perché dovrei arrabbiarmi? Anche se mi dirai che te la sei scopata stai tranquillo che non mi offenderò e sai perché? Perché ho la certezza che quando glielo mettevi nella pancia pensavi di sbatterlo nel mio ventre. Sbaglio?��No.��Allora inizia a raccontare.� 
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