1. La schiava bianca


    Data: 30/03/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sguarnita schiava bianca.Io guardai Ven�ncio intensamente negli occhi, essi stavano scintillando, giacché avevano il fulgore e la luminosità delle stelle, poiché in quel momento mi uscì dalla bocca una sola parola: dono. Nel sentire questa parola, il suo eccitamento assieme alla sua emotività decollò in modo vorticoso; lui m�afferrò con tutta la forza che aveva in corpo, visto che i capelli e il mio viso finirono dritti contro il suo cazzo. Io lo afferrai con le mani, poiché era morbido e depilato, poi con la lingua iniziai a disegnare dei cerchi lungo la sua cappella. Lo sentivo crescere e aumentare ancora di più dentro la mia bocca, alla fine sputai un po� e iniziai a succhiare. All�improvviso, come tutte le volte che m�innervosisco e mi spazientisco, uscii un momento dal capannone e andai a urinare, in seguito mentre raccoglievo delle foglie per pulirmi un po�, sentii una voce dietro di me che imprecava e inveiva in modo furioso e alquanto risentito:�Brutta puttanella, sporca e svergognata italiana. Lo sapevo io, che erano migliori gli schiavi negri. Schifosa e sconcia, m�hai pisciato sopra i fiori che ho appena seminato, se ti prendo ti faccio frustare come un animale�.In quel momento corsi nel capannone e Ven�ncio mi fece nascondere dietro a dei grandi sacchi di canna da zucchero e di caff&egrave: adesso non avevo più scampo, in pratica non avevo più via d�uscita, perché ero totalmente sua e in suo potere pensai. Lui mi voltò e con la sua lingua ...
    ... appassionata iniziò a leccare la mia pelosa fica umida e odorosa, arrivò fino al clitoride e lì si soffermò per un paio di minuti, io ero completamente bagnata, dal momento che non capivo più nulla, sragionavo dal piacere, Ven�ncio me lo spinse dentro, io ansiosa e impaziente iniziai sovente ad ansimare e a ripetere:�Ah, ent�o sim, meu amor, ainda mais para dentro� (Ah, sì così amore, ancora più dentro).I nostri umori si mischiarono e si unirono, Ven�ncio stava per sborrare, io allo stesso modo, cosicché per un attimo lui si trattenne rimandando l�acme del piacere, dopodiché mi legò le mani e i piedi a quella ferraglia per gli schiavi, mi collocò in piedi con la faccia contro il muro, mentre le sue mani afferrarono i miei seni e il suo cazzo mi penetrò lentamente da dietro, in quel preciso momento io ero la sua �escrava� (schiava).In brevissimo tempo avemmo un orgasmo simultaneo e prorompente, mi sembrava di volare, io ero fuori di senno, gridammo forte come se ci stessero torturando, lo sperma era tanto, giacché gocciolò lungo le mie cosce e cadendo al suolo si fuse, impastandosi e mescolandosi con la terra.Ebbene sì, lo ricordo nitidamente ancora oggigiorno quel meraviglioso episodio, per il fatto che sopra quella terra benedetta e santa di schiavi e di padroni, io persi volontariamente la verginità donandomi incondizionatamente nelle mani di Ven�ncio, perché quella era diventata in conclusione la nostra terra, il nostro beneamato Brasile.{Idraulico anno 1999} 
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