1. E se ti stuprassi?


    Data: 31/03/2020, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: Kirara, Fonte: RaccontiMilu

    ... trascinava di peso il ragazzo dalle mani, ancora indecisa sul da farsi, ma certa che avrebbe trovato la giusta punizione. Con delle corde robuste si assicurò di legare strette le caviglie e i polsi ad una sedia.«Ho idea che starai qui un bel po’, mettiti comodo Adrianuccio.»Passarono alcune ore prima che riprendesse coscienza strabuzzando i suoi occhi verdi tentando, disperatamente, di mettere a fuoco la visuale della stanza.«Cazzo che botta… Razza di puttana!» Imprecò tra i denti tentando di battere un pugno sul bracciolo della sedia accorgendosi, solo in quel momento, della sua condizione.Disorientato e spaventato cominciò ad agitarsi tentando di liberare gli arti da quella costrizione, ma non ebbe alcun successo… La sua mente, impegnata in un tentativo di fuga, venne attirata da una presenza inquietante, due occhi pesanti sulle sue spalle…«Mari…» La chiamò con voce tremante ignaro delle sue intenzioni. «che intenzioni hai?» Domandò fissando il contenuto della bottiglia di Vodka oscillare sbattendo da una parete all’altra ad ogni passo della corvina. Sempre più ubriaca.Giunta a pochi centimetri da lui, con movimenti lenti e un sorriso indecifrabile, prese ad accarezzargli il volto. Scoppiando in una risata innaturale rovesciò l’alcolico sulla testa del biondo.«Marinette!» Protestò soffiando per evitare il liquido gli entrasse nelle narici.Lai non rispose, gli si sedette in braccio leccando l’alcolico che colava sulla guancia bianco latte di Adrien. I brividi invadevano il ...
    ... corpo portandolo a dover trattenere la voce per non gemere, non voleva darle soddisfazione anche se la pelle d’oca lo tradiva. Liberandosi della bottiglia, dopo aver scolato le ultime gocce, gli afferrò il viso con entrambe le mani limonandolo.Voleva ribellarsi, voleva respingerla, ma non ne aveva la possibilità. Sentiva il piacere mischiarsi a rabbia e frustrazione che lo logoravano.«Puzzi tremendamente di alcool! Fai schifo.» Esordì appena ebbe la bocca libera da quella calda e umida lingua anche se già gli mancava, si sentiva vuoto, ne voleva ancora, si stava eccitando. Al corpo non si comanda gli suggeriva una vocina all’orecchio.Non le bastava, sentiva il fuoco divamparle dentro. D’istinto gli morse il labbro inferiore stringendo con forza tagliandolo sul lato, udì il lamento che attestava il suo buon operato. Non resistette alla tentazione di assaporare la gocciolina di sangue che gli colava sul mento, ridacchiandogli in pieno volto con gli occhi da fuori di testa.«Perché mi fai male? Perché lo stai facendo? Sei psicopatica!» La accusò con un groppo in gola.«Osi chiedermi perché?» Gli urlò affondando le unghie sulle sue spalle, irritata più che mai da quelle domande impertinenti. Gli aprì la zip dei pantaloni con l’ausilio della bocca, liberando la sua erezione e prodigandosi in un bocchino.Adrien, incapace di replicare, si abbandonò alle cure della corvina dagli occhi celesti, conscio di non avere alternative, tanto valeva godersela. Nonostante questa consapevolezza ...