1. Francesca: il mio sogno erotico - Parte I -


    Data: 01/04/2020, Categorie: Etero Autore: InusualMe, Fonte: EroticiRacconti

    ... quando stavo a casa sua, mentre le sistemavo l’asta della tenda caduta, o le programmavo il video registratore. Sì avete capito bene. Quando ero a casa sua stavo sempre col cazzo duro tra le mutande e dovevo fare attenzione a non farle scorgere il mio, eccitante, imbarazzo. A lavoro finito Francesca mi faceva accomodare in cucina per offrirmi qualcosa da bere e, una volta, mi propose un liquore alla nocciola che faceva sua mamma: “Lo devi assolutamente assaggiare” mi disse “E' come bere la nutella, solo un po’ più alcolica’. Io le dissi che non ero un amante della nutella e delle noccioline, ma vista la sua insistenza, acconsentii all’assaggio, pregustando già il disgusto che avrei provato, una volta assaggiato quel liquore. Quando vidi che per prendere la bottiglia Francesca era salita su una sedia e si sporgeva verso l'alto pensile della cucina, in punta di piedi per meglio giungere al collo della stessa, cambiai immediatamente idea. Quel liquore divenne immediatamente, ancora prima di assaggiarlo, bontà assoluta. Infatti il movimento di Francesca per afferrare quella bottiglia, mi regalò la più inaspettata e celestiale tra le visioni che io ricordi… e ne avevo viste di cose! Vidi le sue gambe nude, perfette, drittissime. I suoi polpacci, perfettamente disegnati dalla sua frequentazione in palestra. Le sue cosce sode, lisce, brillanti in quanto colpite dai raggi del sole che perforavano la finestra. E infine, seppur minimamente, i suoi glutei, coperti da uno slip ...
    ... azzurro. Ci mancò poco dall’avere un mancamento e dovevo essere davvero rosso e paonazzo in viso, perché quando torno giù, fiera e contenta con la bottiglia in mano, guardandomi mi chiese se fosse tutto ok e se stessi bene. Se solo avesse dato uno sguardo sotto al tavolo, dove avevo le mie gambe, si sarebbe accorta che il cazzo mi stava scoppiando tra i pantaloni e che non stavo bene, ma benissimo. Quel rossore era la gran voglia di scoparla che mi ribolliva dentro; ma di certo non avevo il coraggio di dirglielo, osando così tanto. Le risposi balbettando qualcosa tipo “Sì, sì… tutto ok. Solo avevo paura cadessi dalla sedia e mi sono preoccupato…”. Lei mi sorrise e versò nei bicchieri, per entrambi, il liquore. Bevemmo dopo il classico cin-cin, mentre mi raccontava di sua figlia che aveva scelto di studiare lontana dalla città, lasciandola più sola che mai. Una volta giunto a casa, al pensiero di quanto avevo visto prima, dovetti segarmi; l’eccitazione era così tanta che, quasi automaticamente, andai al cesso e tiratomi fuori il cazzo lo menai sino, in pochissimo tempo, a venire schizzando un’enorme quantità di sperma. Non pensai nemmeno che, da lì a poco, sarei dovuto uscire con la mia morosa del tempo e, di certo, saremmo finiti col fare sesso. Immediatamente dopo quella stupenda sega, quello stessi giorno, decisi che prima o poi, avrei scopato Francesca. Quel gesto, quel salire sulla sedia e mostrarmi quel suo belvedere, non poteva essere del tutto casuale, pensai. ...Voi, per ...