1. Mangiarsi con gli occhi, scoparsi con l'anima


    Data: 02/04/2020, Categorie: Etero Autore: Eternasognatrice, Fonte: EroticiRacconti

    Erano gli occhi che parlavano, in quel momento dicevano tutto quello che stavamo immaginando: le mie gambe avvolte alla sua vita, la bocca che affondava sul mio collo, le unghie lungo la schiena, i colpi forti e decisi che mi portavano all'estasi. Ci eravamo sempre parlati con gli occhi, la sua fidanzata sempre presente e il mio ragazzo gelosissimo non avevano permesso neanche di scambiarci un "ciao", mai! Eppure abitavamo a pochi passi, nello stesso quartiere, frequentavamo persone comuni e ci incontravamo molto spesso. Ogni volta sentivo il suo sguardo addosso, come se in quel momento fossi nuda dinanzi a lui, aspettando soltanto che mi prendesse e mi sbattesse al muro. Incontrandoci a molti eventi, cercavo sempre di passargli accanto, magari sfiorandolo, magari toccandolo per sbaglio, ed ogni volta vedevo un sorriso malizioso formarsi sul suo viso come a farmi capire di non provocarlo. Una chimica spaventosamente magica poteva mai attrarre così due persone che non avevano neanche scambiato qualche parola? Eppure era come se un crampo si irradiasse dallo stomaco al ventre, senza avvisare, senza lasciarti alcuna possibilitá di opporti. Lui, alto quasi due metri e con il fisico da sportivo, catturava il mio sguardo ogni qual volta toglieva la maglietta alla fine di un incontro, come se in quel momento volesse vendicarsi delle mie provocazioni. Andavamo avanti così da un anno, nessuno aveva mai avuto il coraggio di fare il primo passo, finchè una mattina mi svegliai decisa, ...
    ... misi le scarpette da corsa, e scesi a fare il mio solito allenamento. Correvo sempre intorno allo stesso posto, dove ero sicura che prima o poi sarebbe arrivato scendendo da casa per prendere l auto. Lo vidi arrivare e nel momento esatto in cui mi passô accanto, feci finta di inciampargli addosso. Solo dopo mi resi conto di quello che avevo fatto ma ormai ero già distesa tra le sue braccia incurante del fatto che mi fossi anche sbucciata un ginocchio. Lo vidi palesemente eccitato solo nel realizzare che mi stava toccando realmente e che non era solo la nostra fantasia. Ci scambiammo qualche battuta sulla mia sbadataggine e sull'aver attentato alla sua vita ma ero talmente frastornata dal non ricordare quasi nulla di quella conversazione. Ricordo solo che mi ritrovai sul suo divano con del ghiaccio sul ginocchio e lui che mi massaggiava la caviglia.inutile dirvi quanto ero bagnata in quel momento. Giorni e giorni di pippe mentali stavano per realizzarsi quella mattina. Non riusciva a staccarmi gli occhi di dosso, non riusciva a togliere le mani dalla mia coscia finchè non vedendolo prendere una decisione, lo ringraziai e mi alzai per recarmi alla porta e tornare a casa. Di schiena mi sentí prendere per un braccio e poi come un tornado sentì la sua lingua infilarsi in bocca come mai nessuno aveva fatto prima di allora. Era fuoco, fuoco che ardeva come se non avesse mai desiderato altro. Gli cinsi subito le braccia intorno al collo e lui mi prese il culo con le mani per farmi ...
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