La studentessa - 3a parte (finale)
Data: 05/04/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Miss Serena
... dentro di me. Ben presto mi sembrò che l'utero dovesse esplodere da un momento all'altro, ma anche se sentivo un certo dolore, il piacere che provavo era qualcosa d'indescrivibile. Nella stanza si sentivano solo i miei gemiti, i miei sospiri di sofferenza e quelli di godimento accompagnati da un respiro sempre più affannoso. Non so cosa avessi dentro quando lei finì di pompare, ma era di certo qualcosa di mostruoso, il cui unico scopo era quello di preparami al passo finale. La mia dolce aguzzina tolse quel gigante molto lentamente senza farmene vedere le dimensioni, poi lasciò cadere un po' di saliva su quella che ormai era una voragine e non più una fica di una ventenne. Continuando il suo silenzio m'infilò quattro dita nella passera ruotandole lentamente, poi fu il delirio. Con abile maestria aggiunse il pollice a ciò che già mi stava dando piacere, e spinse tutta la mano in me. Non so neanch'io perchè non venni all'istante, stavo godendo come non mi era mai successo in vita mia. Se i colpi di frustino avevano sensibilizzato la mia micia ed il dildo l'avevano allargata, solo ora capivo che tutto ciò era stato solo un preambolo. Anna aveva stabilmente la mano sino al polso in me, e nonostante ciò riusciva a far entrare anche un po' di braccio facendomi letteralmente impazzire. “Ahh ti prego non resisto più.” le dissi sperando che ponesse fine al suo divieto di non venire. “Vuoi godere fino in fondo vero mia piccola donna ?” “Sii ti supplico.” “Allora godi !” Con la mano ...
... libera s'impossessò del mio clito stringendolo con furia ceca per poi farselo passare fra pollice ed indice. Urlai a squarciagola il mio orgasmo, o per meglio dire quelli che ebbi in rapida successione, senza riuscire mai a riprendere minimamente il controllo della mia mente. Lei non smise mai di darmi quel piacere che m'avvolse tutto il corpo come una calda coperta in inverno. Non so dire quanto durò quel magico momento che si concluse solo quando crollai esausta priva di forze, ed allora lei allungò il viso verso il mio per darmi un piccolo bacio. Poi Anna mi liberò mani e piedi e mi diede dell'acqua da bere per farmi rimettere in sesto e poter continuare quella serata di folle sesso senza alcun limite. Non ci fu bisogno d'alcuna parola, appena mi tornarono le forze m'accucciai davanti alle sue gambe per poterle leccare quel sesso che brillava per quanto fosse bagnato. “Bevi piccola, bevi il mio nettare.” mi disse stringendo la mia testa fra le gambe “Voglio che tu mi faccia godere come adoro, e questo non è che l'antipasto.” Mentre la mia lingua cercava ogni goccia del suo piacere la sentivo gemere sempre più, sino a portarla al limite dell'orgasmo, che si negò per me in maniera incomprensibile. Anna mi fece inginocchiare sul letto mentre prendeva uno strap-on di notevoli dimensioni che poi mise fra le nostre bocche. Lo leccammo insieme sfiorandoci più volte le lingue, ma era come se lei fuggisse ogni volta che quell'incontro diventava più profondo. Poi con mio grande stupore ...