La storia di alex (ii)
Data: 06/04/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: incercadicompagnia
Passai la notte a pensare… avevo architettato tutto… un piano pensato nei minimi particolari, avevo calcolato davvero tutto… dal tempo che dovevamo stare insieme, alle posizioni… proprio a tutto. Sapevo benissimo che sarei arrivato al mio scopo, quello di scoparmi Laura, ero pienamente convinto che sarei riuscito a farla sciogliere e a farle perdere ogni freno, sarei riuscito a farmela in tutti i modi possibili, ma ci sarei riuscito grazie al fatto che sarebbe stata lei a dirmi di farle di tutto di più. Io per quanto bastardo in quell’occasione, non avrei mai fatto ad una ragazza ciò che lei non voleva. Ero bastardo sul piano psicologico, riuscivo con le parole a far fare ciò che volevo senza dire nulla.
Mi alzai di buon mattino e sistemai alcune cose per permettere il pieno funzionamento del piano. Verso le 8:30 a casa mia era rimasto solo mio fratello che svegliai e lo convinsi ad andare al mare visto la bella giornata, lui non uscì subito prima volle dei soldi in prestito per la colazione, glieli diedi e lui uscì dicendo che non sarebbe tornato prima delle 13 ora di pranzo.
Sistemai camera mia, preparai lo stereo con dei cd con della musica soft da far sciogliere un iceberg, preparai un telo da mare rosso nell’armadio, a portata di mano, pronto per l’utilizzo. Quanto tutto era pronto uscii di casa ed andare a comprare dei preservativi, ne comprai solo uno, poiché non sapevo se il piano funzionava, ma se funzionava avevo un preservativo a disposizione, o la va o la ...
... spacca… a come va…va!
Alle 9:50 mi suona il tel, un sms, era Laura “Buongiorno Alex, dormito bene? Io così così, sai, ho pensato a ieri sera e a stamattina chissà cosa mi insegnerai di bello sul sesso. Cmq tra qualche minuto arrivo a casa tua, appena faccio lo squillo esci!”.
Pensai subito che quella mattina mi sarei fatto Laura ed avrei scopato per la prima volta.
Passò qualche minuto ed il mio tel suonò di nuovo, stavolta era uno squillo, Laura era arrivata. Scesi al piano di sotto, aprii la porta ed usci. Vidi Laura in tutta la sua bellezza, la salutai e la feci entrare. Salimmo al piano di sopra ed andammo in camera mia, ci sedemmo sul letto, accesi lo stereo a bassissimo volume e iniziammo a parlare.
Le prime parole furono di semplice routine, del tipo “come hai dormito… hai visto che bella giornata… ecc… ecc…” anche se parlavo, non potevo fare a meno di guardala… indossava una gonna a pieghe larghe a metà coscia, una camicetta abbottonata solo sul seno per il resto aperta, ai piedi delle scarpe aperte legati col dei lacci fino al polpaccio. Wow una vera meraviglia della natura… ed al solo pensiero che da li a poco sarebbe stata mia, tutta mia, il mio cazzo iniziava a pulsare ed a dare segni di vita.
Dopo le prime domande, fu lei che iniziò il discorso sulla sera prima… mi disse che si era vestita in quel modo per essere più libera e perché c’era un caldo insopportabile.
Iniziai a parlare, ad esporre le mie teoria a Laura, la prima cosa che dissi fu il ...