1. Nel fienile con mia cugina Sonia


    Data: 11/04/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: beast

    ... capezzoli piccoli e bruni si intravedevano attraverso le bretelle tenute lasche, Dio se era sexy! Mi sembrava di vederla veramente per la prima volta. La presi per un braccio e la attirai a me cingendola per la vita sottile. Sonia avvicinò la testa alla mia, come se volesse baciarmi, invece tirò fuori la lingua, mi diede una leccata alla punta del naso e approfittando della mia sorpresa si divincolò e scappò via addentrandosi nella stalla buia e odorosa di fieno e letame. Le corsi dietro ridacchiando mentre le capre si scansavano belando infastidite, Sonia si arrampicò su per la vecchia scaletta a pioli che portava al fienile soprastante, scalzandosi gli zoccoletti e facendomeli cascare sulla testa. La afferrai per una caviglia e la feci cadere in avanti, nel fieno soffice e profumato che usavamo per ricoprire il pavimento delle stalle. Salii gli ultimi scalini e le piombai addosso schiacciandola sotto di me, lei si era girata e ci trovammo faccia a faccia, le bocche a pochi centimetri una dall’altra, il sole filtrava da una fenditura tra le assi del tetto illuminandole le belle labbra con una sottile lama di luce dorata. Dio com’era bella, mi fermai a guardarla estasiato, respirando il suo respiro, occhi nei suoi occhi, poi la sua bocca si avvicinò alla mia e le nostre labbra si sfiorarono. Chiusi gli occhi e mi feci rapire in quel momento che non avrei più dimenticato per il resto della vita. Sonia mi prese la nuca con una mano e mi strinse a se mentre le nostre lingue si ...
    ... toccarono per la prima volta, prima timidamente, poi sempre più affamate, allacciandosi, scavando una nella bocca dell’altro, suggendo uno la saliva dell’altro. Rotolammo nella soffice paglia e mi ritrovai sotto di lei. Le sue dita mi slacciarono i bottoni della camicia e mi accarezzarono i riccioli che avevo sul petto. Anche le mie mani si portarono verso il suo petto, le feci scivolare le bretelle al di là delle spalle, liberando i bellissimi seni dalla pettorina, presi i suoi piccoli capezzoli tra la punta di indice e pollice e li strinsi dolcemente sentendoli indurire al mio tocco. Il contrasto della pelle delicata del suo seno con le mie dita dure e callose mi fece rizzare il cazzo, che si mise a spingere prepotentemente contro la stoffa dei calzoni. Sonia lo sentì premere contro il suo inguine, mi sorrise maliziosa, si sollevò sopra di me per sfilarmi gli stivali e i calzoni dalle gambe poi si liberò della pettorina dalle braccia, si sbottonò i bottoncini laterali che chiudevano la salopette e se la tolse con un gesto sexy, mi guardò negli occhi leccandosi il labbro superiore e cominciò a ondulare il bacino contro il mio, facendo sfregare i nostri due sessi che premevano uno contro l’altro attraverso il tessuto delle mutande. Le presi i fianchi con le mani e la strinsi a me accompagnando il suo movimento ondulatorio. Il mio cazzo era sempre più duro. Mi sentivo vagamente a disagio, le dissi a malincuore che avrei dovuto andare a farmi una doccia, che ero stato nei campi ...