Dalle Nebbie del Passato
Data: 14/04/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Patrizia V.
... separatamente che insieme più volte al giorno, rigorosamente senza preservativi, senza che il mio sposo si accorgesse di niente. Il giorno dell’ovulazione mi feci anche prendere a sandwich sul campo da tennis a rischio di farci scoprire, e scommetto che fu allora che ci restai secca. Insomma: quando tornammo a Milano ero incinta, e il cornuto era al settimo cielo. Ebbi la Giulia, e mi ritrovai a fare la mamma… Con una suocera rompicoglioni sul collo che non mi lasciava respirare. Come si suol dire, misi la testa a posto: sospesi le mie avventure piccanti, troncai anche con la collega e mi dedicai alla bambina, che battezzammo Giulia Susanna e ci ritrovammo a chiamare “Giusy” per semplicità… Ormai ero una moglie, una madre e un’insegnante, ero sposata ad un bauscia di successo e avevo una vita sociale e professionale abbastanza intensa: mi restava solo il tempo di fare un po’ di sport, e fra le gambe cominciavano a spuntarmi le ragnatele. Ora Eva mi sta succhiando a tratti entrambi i capezzoli, che ormai sono gonfi e durissimi… Mi sta montando la voglia. Non ci posso credere che per quasi dieci anni sono stata una comune moglie borghese. Eppure è così… Certo, ogni tanto un’avventuretta ci scappava qua e là. Il Mauri sapeva per esempio che avevo un debole per le donne, e chiudeva un occhio con loro perché in fondo la cosa lo eccitava. Ebbi un paio di storie con delle colleghe, ma niente di serio: il problema era che stavo crescendo di età, ma continuavano a piacermi le ...
... ragazzine come quando ero una cerbiatta anch’io. Avevo tutte quelle ninfette intorno a scuola, ma non potevo rischiare con loro, e le coetanee dietro la cattedra come me non mi interessavano praticamente più. Era così frustrante! - Immagino – commentò Eva mordicchiandomi una punta ormai gonfia di desiderio e strappandomi uno strillo. Gli uomini mi attraevano ancora, specie se maturi, ma non volevo correre il rischio di una relazione: così mi accontentavo di avventure estemporanee, e non era che me ne capitassero molte… Una o due all’anno, niente di più. Eva quasi si strozzò: - Un cazzo o due all’anno? Tu? - Già. E poi, solo il Mauri… Spaventoso. Praticamente dieci anni di convento… Mi masturbavo tutti i giorni, pensando alle mie studentesse o ai loro bei papà, mentre il Mauri mi invecchiava rapidamente davanti diventando sempre più insulso e grigio. - Ma non eri affatto così quando ti ho conosciuta! – protesta Eva alzando un attimo il capo dal mio seno. - No, infatti… Sospiro, ripensandoci. No, non poteva durare… La sciùra Visentin era una contraddizione in termini: o spariva la sciùra, o tirava le cuoia la Visentin. Alla fine, ho eliminato la sciùra. Stavo impazzendo per la noia e la frustrazione… Finché il Mauri non mi ha involontariamente fatto conoscere una persona che mi ha cambiato la vita. Una prostituta: la sua idea era un trio, visto che sapeva che a me picciono le donne. Ma poi è successo che io e quella ragazza siamo diventate amiche… Beh, forse anche qualcosa di più: ...