ICO “Tribute” - Una falena e una lanterna
Data: 20/11/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Alba6990, Fonte: EroticiRacconti
... giornata, non era cominciata nel migliore dei modi! E quel divano sembrava una sorta di porto sicuro, un punto in cui potersi salvare dai pericoli della fortezza. Quando si sedette, la ragazza seguì il suo esempio. I loro corpi rivolti quasi l’uno verso l’altro, le loro mani non si lasciavano. Rimasero seduti così per un po’. Lei chiuse leggermente gli occhi, come se si stesse assopendo. Era bellissima. La sua pelle luminosa nascondeva qualsiasi tipo di imperfezione. Il profilo del suo viso poteva essere il disegno di un artista. I capelli scompigliati e spettinati si facevano cullare dal vento, coprendole metà faccia. Ma la cosa che rapiva di più il piccolo Ico era la sua mano. Una mano leggera, bianca, fine. La sua pelle aveva la stessa consistenza della seta morbida. Pareva una mano graziosamente spettrale. Poteva essere tranquillamente un meraviglioso fantasma. Aveva l’aspetto di un fantasma, ma non gli faceva paura, orrore o ribrezzo. Lo incantava come una falena davanti ad una lanterna, nel buio nero e freddo della notte. L’unico segno che dava a intendere che fosse viva, che fosse reale, era il battito del suo cuore. Ico lo sentiva chiaramente attraverso la mano, come se si fosse trovato proprio lì nel suo palmo. Un battito lento, calmo e ipnotico come i suoi sguardi. Ico aveva il suo ...
... cuore tra le mani. Lo teneva stretto a sé per non lasciarlo andare. Lei sembrava un connubio di mistero, di tristezza, di rassegnazione. Eppure, quella luce che veniva da dentro di lei la rendeva la creatura più straordinaria su cui avesse mai posato lo sguardo. Lo portava a domandarsi chi fosse, da dove venisse, da dove venissero i suoi poteri, il perché del suo isolamento. Ma allo stesso tempo, sapeva che non poteva chiederle niente di tutto questo. L’incantesimo si sarebbe spezzato. Il destino li aveva fatti incontrare, ne era sicuro. Era stato il destino a farlo fuggire dalla sua tomba fredda e buia incastonata nel muro. Era stato il destino a mantenere viva quella così bella luce della ragazza. Era il destino che aveva fatto incontrare la falena e la lanterna. Era ora di andare. Dovevano comunque muoversi. La ragazza sembrò percepire le sue intenzioni attraverso il palmo della mano. Si stropicciò gli occhi semi assonati con la mano libera e si alzò insieme a lui. Con il bastone da un lato e la ragazza dall’altro, Ico cominciò ad attraversare il ponte. Il frastuono delle onde era assordante. I piedini nudi e silenziosi seguivano il ciabattare. E poi un altro rumore. Più forte. Più vicino. Sotto di loro. Erano proprio in mezzo al ponte quando quella frazione di pavimento crollò. Continua