1. In un giorno umido... parte ii


    Data: 20/04/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: voyeur861

    “Che meraviglia!” Fu l’unico, impacciato modo in cui riuscì ad esprimere ciò che provava in quel momento, appena lei ebbe aperto la porta d’ingresso della casa, colto dall’improvvisa visione della luce calda del sole di un tardo pomeriggio estivo; poi lei gli chiese di lasciare fuori il mondo esterno, di entrare nel suo nido e Lui non poté fare a meno di obbedirle: richiuse la porta alle sue spalle e la seguì all’interno dell’appartamento. Lei lo prese per mano e si diresse verso un grosso divano in pelle color tortora che accolse i loro corpi eccitati mentre vi si abbandonavano l’uno nell’abbraccio dell’altra. Per arrivare lì, Emmanuelle lo aveva guidato lungo una strada deserta e assolata. In un primo momento, Lui aveva cercato di memorizzare la strada ma erano bastati pochi minuti trascorsi a seguire le indicazini della sua voce suadente per rinunciare a ogni intento mnemonico e arrendersi al dolce brivido dell’imprevedibile: dove lo stava portando quella donna che ad uno sguardo superficiale poteva apparire così sicura di sé ma su cui Lui sapeva pesare la fragilità e l’insicurezza di chi per la prima volta sente avverarsi un desiderio proibito? Non gli importava, sapeva solo che se aveva scelto proprio Lui per rendere reali fantasie covate da tanto tempo, le doveva quella fiducia che ora Emmanuelle reclamava a gran voce con il suo reticente silenzio. Così, dopo quasi un’ora, erano giunti nei pressi di quella che aveva tutta l’aria di essere una casa estiva: una villetta ...
    ... il cui ingresso secondario sembrava affacciare direttamente sul mare se s’ignorava la breve striscia di sabbia che la separava dall’acqua; ora, mentre dalla portafinestra alle loro spalle che dava sulla spiaggia s’intravedeva il mare agitarsi e diventare sempre più scuro per l’imbrunire, lui le strappava il vestito di dosso come si era ripromesso di fare solo qualche ora prima, per poi allontanarla di quel tanto che bastava per osservarla in tutta la sua procacità: l’intimo femminile indossato con quell’eleganza lo aveva da sempre eccitato, perfino più del corpo nudo di una donna. Emmanuelle oramai aveva abbandonato qualsiasi reticenza, gli concesse un po’ di tempo per far crescere in Lui il desiderio, per farsi scopare con gli occhi, voleva che si perdesse nella smania di voler unire i loro corpi, la eccitò sentire il suo respiro affannato bramarla, poi gli si avvicinò, gli lasciò la possibilità di assaporare ancora un po’ il gusto dolce dei suoi capezzoli mentre lavorava prima sulla fibia della sua cintura, molto lentamente, e poi sui bottoni del jeans, per liberarlo finalmente dalla costrizione contro cui stava combattendo il suo cazzo ingrossato e pulsante. Ora l’unico ostacolo che gli negava la vista di quel membro vigoroso e pronto a esplodere erano i boxer. Emmanuelle si abbassò, baciando lungo il percorso ogni centimetro di pelle del corpo di Lui che incontrava, fino a giungere in ginocchio. La donna prese un cuscino dal divano e se lo posizionò sotto le ginocchia, ...
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