1. In un giorno umido... parte ii


    Data: 20/04/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: voyeur861

    ... voleva potersi concedere tutto il tempo di cui avrebbe avuto bisogno per dedicarsi anima e corpo a ciò che stava per iniziare. Emmanuelle continuò a baciare e mordicchiare, questa volta seguendo il rigonfiamento dei boxer, tenendolo ancora sospeso nella speranza del piacere che intuiva lei stava per concedergli. Dopo poco, Lui non ne poté più di quell’estenuante attesa, si abbassò i boxer da solo facendo emergere un cazzo bello tonico, pronto a reclamare l’attenzione di cui aveva bisogno; lo afferrò con una mano e lo offrì alla bocca di lei. Emmanuelle, sorpresa ma eccitata per quell’imprevisto moto d’impazienza, si diede appena il tempo di accennare un sorriso compiaciuto poi aprì la bocca e sentì il sapore del suo cazzo riempirla: non aveva mai assaporato nulla di più buono, forse era il gusto della trasgressione che finalmente si liberava dalle catene in cui la donna l’aveva tenuta imbrigliata per gran parte della sua vita, una trasgressione che finalmente si donava in tutta la sua irriverente vitalità.
    
    Non sapeva se fosse davvero così ma quel cazzo era talmente un’esplosione di sapori che più lo assaporava più ne aveva voglia; lo leccò con dedizione, lo inondò di saliva perché diventasse sempre più sensibile, lo spinse dentro la sua ...
    ... bocca fino a farlo sprofondare quasi in gola, mentre con l’altra mano si dava piacere e osservava quel ragazzo più giovane di lei ansimare e lasciarsi andare al godimento che gli stava procurando. Mentre sentì che il suo cazzo stava per esplodere in una profusione di sborra senza fine, accelerò il ritmo dell’altra mano che cominciò a sfregare sulla fica con ancora più convinzione: voleva provare l’estasi di un godimento condiviso, sincronizzare i loro orgasmi per esplodere di piacere proprio nel momento in cui Lui le avrebbe schizzato il suo sperma su tutto il viso. C’erano quasi quando, improvvisamente, lui sembrò riacquistare un’inaspettata lucidità, lo vide ritrarsi dall’orlo del precipizio di piacere sul quale l’aveva sapientemente condotto, le bloccò la testa afferrandola con entrambe le mani, le sfilò il cazzo dalla bocca e la allontanò da se. La frustrazione per l’orgasmo mancato fece ripiombare Emmanuelle in un oceano di paure e insicurezze: Perché l’aveva fermata? Aveva fatto qualcosa che non doveva? Cos’era successo? Il suo sguardo era così duro, deciso, eppure riusciva ancora a scorgere l’ombra del desiderio dietro quegli occhi che la scrutavano con attenzione… In fine, Lui si decise a parlarle “Dov’è il letto? Voglio scoparti…”. 
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