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Lettera a mia moglie
Data: 22/04/2020, Categorie: Tradimenti Autore: gt
... riuscissi a provocarti emozioni e , così, per possedere la tua anima dovevo ad ogni costo provocarti emozioni e farti capire che amavo le tue emozioni. Volevo che tu comprendessi con quale profondità il mio amore per te stesse consumandosi. Non ti ho mai nascosto il sentimento di felicità che mi regalava l’essere tu felice: “ad ogni costo ,dico ad ogni costo, ti dono felicità perchè tu possa trasferirla a me e io sarò felice della tua felicità”. Non so se questo è stato amore. Io so che ti ho amato con tutto il mio corpo e con tutta la mia anima e ancora ti amo. Tutta la mia vita è stata “lei”. Potrebbe sembrare che il nodo centrale della mia vita con te sia stato il sesso e che il sesso abbia avuto preponderanza nel volerti. Non è così. Il sesso e l’erotismo ha sì giocato un ruolo , anche fondamentale, nella mia vita come accade alla maggior parte degli uomini, ma questi due elementi sono entrati in gioco perchè fanno parte dell’amore e se tu ami o hai amato io ti amo e se tu hai provato sensazioni forti le tue sensazioni non ti devono appartenere unicamente perchè le voglio anche mie. Quella sera ti sei avvicinata a me. Sembravi una gattina miagolosa in cerca di fuse che potessero lenire le tue agitazioni. Dovevi dirmi qualcosa di estremamante importante e lo hai fatto tra le lacrime e i gesti. Me lo hai detto. Quanta rabbia in quel momento nel sentire che non eri stata mia e che avevi regalato le tue emozioni ad un altro senza trasmettermi nulla. A lui che non era….. ...
... lui. Eh sì le tue mezze frasi e le tue pudiche parole mi avevano sviato : lui non era lui. Era l’altro. Era il tuo maestro di palestra. Me lo dicesti apertamente quando ,dopo aver io sfogato la mia rabbia fuori casa cercandolo per strada per chiedergli spiegazioni, al mio ritorno a letto ti avvicinasti sussurrandomi che mi sbagliavo e che non era lui il tuo amante ma l’altro, Pippo. Ricordo ancora ,nonostante il lungo tempo trascorso, gli avvenimenti e le sensazioni. Questi. E in quel momento ,quando mi hai fatto il nome di lui, improvvisamente nella mia mente si è accesa la immagine del tuo corpo dentro l’accappatoio che togli slacciando la cintura che ti stringeva la vita. Ti vedo nuda davanti a lui , col viso di fanciulla sensualmente pudica e non ho saputo immaginare le successive azioni delle quali ti ho chiesto resoconto ma vanamente. Non mi hai dato risposte, come fai di solito. Rispondevi muovendo le spalle o strigendo le mani. Non rispondevi alle mie domande ma volevi che fossi io a spingerti a dire ma non dicevi. Volevi che fossi io a chiedere ma senza tue risposte. Tu volevi sentire quello che io stavo sentendo e io sentivo la testa scoppiare e le vene del collo pulsare. Stranamente pulsare. Troppo stranamente pulsare. In quei momenti mi passano per la mente i giorni che hai trascorso con le tue emozioni in corpo , in quel corpo che hai dato per ricevere emozioni che hai saggiamente tenuto dentro. Ti immagino. Ti vedo. Ti sento. Inizio ad avvertire le tue emozioni. ...