Penelope e martina
Data: 24/04/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Schiavogay
I mesi scorrevano e Penelope ed io eravamo sempre più inseparabili.
La nostra giovane età non dava neanche adito a dubbi, incarnando perfettamente la coppia di amiche per la pelle stereotipato dalla società.
Il pensiero che, a parte Mattia, nessuno sapesse nulla, rendeva tutto più intimo tra noi e questo mi piaceva tantissimo.
Studiavo con facilità estrema e nuotavo altrettanto, tutto scorreva alla grande grazie al morale alto che mi contagiava Penelope.
Prima di conoscerla ero sola, rinchiusa nella mia fortezza psicologica, con lei invece eravamo in due a proteggerci dal resto del mondo e questo era molto più divertente.
Penelope ogni volta che potevamo, non mancava di farmi scoprire sempre cose nuove sul sesso.
Lei riusciva a farmi dimenticare che esistevano i ragazzi.
Non ne sentivo assolutamente l'esigenza, Penelope era così un vulcano d’idee e passione, tanto da non lasciare spazio a nessun altro.
Ogni giorno riusciva a inventarsi qualcosa di straordinariamente nuovo.
"Oggi ho voglia di fare dello scissor!"
Esordì quel dì, ma oramai avevo fatto talmente l'abitudine dal cadere dalle nuvole con lei che prima o poi avrei dovuto comprarmi un paracadute.
"Che diavoleria hai in mente adesso?"
Facevo finta di esser stupita, ma alla fine mi piaceva che ogni giorno tirasse fuori qualcosa di nuovo.
"Vieni qui che te lo faccio vedere!"
Chiuse violentemente il libro su cui stava studiando, guardandomi come se fossi la sua golosa ...
... merenda.
Mi strappò quasi la maglietta di dosso al solo primo bacio.
La sua tenera aggressione mi piaceva, così per renderla più tangibile cominciai a sfuggirle per la piccola cameretta.
Penelope scherzava a corrermi dietro indemoniata a caccia del mio povero culetto, tentando di strapparmi via anche le mutandine.
Le cedetti nascondendomi sotto le coperte, pensando che se aspettavo che una delle due finisse il fiato, saremmo state lì fino al giorno dopo.
Facevo finta di tremare dalla paura, stringendo il lembo della coperta a me guardandola avvicinarsi con quegli occhialoni da lupo famelico.
Finalmente mi saltò addosso, strappandomi via quasi anche la pelle.
Buffa la sua tenera aggressione, invece che farmi male, mi solleticava la curiosità del suo intento giornaliero.
Il suo profumo, le sue mani, la sua bocca, la sua lingua erano sempre il dolce preludio di qualcosa di nuovamente eccitante.
Sembravamo due piccole cannibali affamate l'una dell'altra.
Pian piano Penelope, agile com'era, intrecciò le nostre gambe formando due forbici intente a tagliarsi tra loro.
Non ci potevo credere, i nostri sessi combaciavano anatomicamente insieme, ero sbalordita oltre che eccitatissima come mai lo ero stata prima.
Le nostre labbra si baciavano armoniosamente bene ed io stavo andando fuori di testa per quello.
Non erano più le sue mani o la sua bocca a procurarmi piacere ma direttamente il suo sesso.
Osservavo il suo viso impazzire per me, così lontano ...