1. Sara, la ragazza di mio cugino


    Data: 26/04/2020, Categorie: Tradimenti Autore: 36degrees, Fonte: Annunci69

    ... temperature Sara si presentava la domenica sempre più scosciata, sempre più provocante, sempre più porca, almeno ai miei occhi.
    
    Ogni volta che la vedevo così era un problema, il mio cazzo diventava sempre più duro al cospetto di una bellezza così angelica. Impazzivo letteralmente dentro vedendo quelle sue lunghe e bianche gambe e soprattutto i suoi piedini, con le unghie sempre curate e smaltate dello stesso colore di quelle delle mani; quelle mani che, sempre nei miei pensieri, dovevano aver impugnato con disinvoltura e provocato piacere ad un numero sconsiderato di cazzi.
    
    Non indossò mai, almeno con quel caldo, scarpe da ginnastica, ma sempre qualcosa che le lasciava i piedini liberi di essere contemplati in tutta la loro bellezza.
    
    Si accorse delle mie attenzioni verso di lei quando una domenica decisi di scattarle alcune foto riprendendola di nascosto da sotto il tavolo durante il pranzo.
    
    A tavola ci trovavamo sempre seduti uno di fronte all'altra, con mio cugino a capotavola sulla mia destra.
    
    Il giorno in cui decisi di fotografarla indossava un vestitino a righe orizzontali bianche e nere che le arrivava fino a sopra le ginocchia lasciandole scoperte le gambe; l'abbigliamento era completato da un paio di sandaletti neri con tacco.
    
    I suoi piedi erano splendidi come al solito, le sue unghie color azzurro perla.
    
    Il mio cazzo era duro come non mai.
    
    Estrassi dalla tasca il cellulare e lo posizionai tra le mie gambe in verticale sulla sedia tenendolo ...
    ... fermo con una mano mentre con l'altra cominciai a premere il bottone dello scatto. Scattai una dozzina di foto alle sue gambe, volevo essere sicuro che almeno un paio venissero decentemente tra tutte quelle che sarebbero venute mosse.
    
    Inizialmente Sara tenne sempre le gambe accavallate. Continuai a scattare sperando che da un momento all'altro le allargasse; "aprile, troia" è quello che pensavo e speravo tra me e me.
    
    Appena questo avvenne smisi per un momento di scattare e cercai di aumentare lo zoom per fare in modo di riuscire a inquadrarla per bene in mezzo alle gambe, quindi scattai altre foto, almeno un'altra ventina. Riuscii persino a fare un breve video in cui intercettai qualche piccolo movimento dei suoi piedi. "Per una sega tutto fa brodo", pensai.
    
    Cercai per ultima cosa di zoomare proprio sui piedi, scattai tre o quattro foto fino a che il cellulare non mi scivolò dalle mani e cadde a terra provocando un forte tonfo.
    
    Le mie sfortune (o fortune, a giudicare da ciò che sarebbe poi avvenuto) furono due; la prima è che Sara fu la prima a mettere la testa sotto al tavolo per vedere cosa fosse caduto. Non ci sarebbe stato niente di male nel fatto che mi fosse accidentalmente caduto il cellulare se non che, e qui è la seconda sfortuna, cadde proprio in prossimità del piede di Sara mentre sul display campeggiava a tutto schermo la foto delle sue gambe.
    
    Mi gettai frettolosamente sotto il tavolo per recuperare il tutto e riuscii ad afferrare il dispositivo prima ...
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