220 . Le giovani ragazze, gli incesti e le orge
Data: 28/04/2020,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Lesbo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina
... più che diciannovenne. Gli zii dicevano che io ero molto più matura della loro figlia e che avevo la testa ben salda sul collo. Loro non sapevano certe cose e si lasciavano influenzare dai miei genitori che raccontavano della mia bravura a scuola e del mio comportamento retto, casto e puro. Quando entrai in casa sua, Azzurra mi salutò abbracciandomi stretta dimostrandomi la sua grande felicità di rivedermi dopo tanto tempo. La ricordavo poco più che bambina con i capelli biondi ed i boccoli che le scendevano giù sulle spalle. In effetti non era cambiata moltissimo, il visetto era sempre quello di una ragazzina discola ed i lunghi capelli biondi formavano ancora dei fulgidi boccoli lucenti e morbidi. Possedeva degli occhi azzurrissimi che fin dalla nascita avevano condizionato i suoi genitori nella scelta del nome, essi erano incastonati nell�ovale del suo affascinante viso da bambola. Il nasino all�insù, la bocca ben disegnata e le orecchie piccole parzialmente nascoste dai capelli completavano il volto da donna adolescente della mia cuginetta. Era vestita con un pantacollant grigio con sopra una cortissima gonna nera che le copriva a malapena il sedere. Completava il suo abbigliamento un maglioncino azzurro in lana merino scollato a �V� che lasciava timidamente intravedere l�inizio del solco del seno. All�incirca portava una seconda misura di reggiseno e nel complesso aveva un bel corpicino, forse ancora un po� acerbo, ma le forme mi parvero essere sufficientemente ...
... definite e, tra me e me, in quel momento la considerai un appetibile bocconcino. Così, io e lei, dopo esserci sorbite le mille raccomandazioni dei suoi uscimmo di casa e raggiungemmo la fermata dell�autobus che arrivò dopo pochi minuti. Non distava molto la casa di Alberto, e nel giro di una decina di minuti scendemmo dal bus e dopo aver percorso a piedi un breve tratto di strada arrivammo davanti la villetta di colui che Azzurra mi confessò essere il suo boyfriend . Era biondo scuro, carino, con i capelli a caschetto lunghi e come Azzurra aveva gli occhi azzurri incredibilmente profondi. Magrissimo, dinoccolato, vestito in jeans strappati e t-shirt bianca e blu a righe orizzontali. La festa fu di una noia mortale, poca musica di qualità e pochi altri ragazzi e ragazze. Alle diciotto Alberto fece capire ai pochi rimasti che se ne dovevano andare e una volta che tutti furono fuori ci propose di accompagnarci a casa in auto. Salimmo così sulla sua �Cinquecento� ed in breve fummo davanti a casa mia. Visto che era stato così gentile gli proposi di salire un attimo che gli avrei presentato i miei fratelli ed i miei genitori. Il biondino accondiscese e in un attimo fummo in casa mia. Aprii la porta della camera dei miei fratelli, dalla quale usciva una musica che pareva essere più frastuono che altro, feci ampi gesti finché si accorsero della nostra presenza. Loris notò dapprima il mio sventolare le mani in alto e subito appresso vide Azzurra, scavallò allora i piedi dalla scrivania, si ...