Rimpianto di una schiava - Racconti Erotici

Rimpianto di una schiava

... desideri, annullarmi totalmente per Lei. Nonostante tutto il tempo trascorso non riesco a togliermi la Sua immagine dalla mia piccola testolina, Lei è il mio metro di paragone, Lei è chi immagino violarmi nella solitudine del mio autoerotismo. A Sua insaputa e pure alla mia Lei è diventato il Padrone della mia mente e delle mie azioni quotidiane. Non importa quanto tempo passi, quanta distanza metta tra me e Lei (e mi creda sono scappata all’estero più e più volte quando il desiderio diventava insopportabile e qui, lontano da lei, scrivo queste parole), con quanti altri uomini io filtri o quanti annunci di Dominanti io legga. Nessuno sta al Suo paragone, né come cultura, né come conoscenza di me stessa. Eppure scrivendo queste parole tremo. Ho una paura terribile che mi pervade: l’idea di un Suo probabile rifiuto. Venire rifiutata da Lei è una cosa devastante. Pensare finalmente di aver trovato il coraggio e la maturità di scriverLe con le idee chiare e scoprire di aver perso questa stupenda opportunità per ignoranza e un falso senso di morale impostomi dalla società e dalla mia condizione di donna sarebbe semplicemente la mia colpa e il mio unico rimpianto da espiare. In uno dei Suoi ultimi messaggi mi scrisse che mi considerava un oggetto e che stava a me scegliere. La scelta che feci era profondamente sbagliata. Davvero pensavo che una persona come me potesse godere dell’amore perpetuo?! Quanto mi ero illusa. Ora voglio con tutte le mie forze essere un oggetto, un giocattolo con cui Lei si possa dilettare.