1. Una recalcitrante puledrina pugliese


    Data: 22/11/2017, Categorie: Etero Autore: estroverso18, Fonte: EroticiRacconti

    ... all’albergo c’era un vicolo buio: Camilla mi prese per mano e mi guidò lì. Appoggiati al muro, le nostre lingue iniziarono una vorticosa danza che niente e nessuno avrebbe potuto interrompere. Le mie labbra furono in un amen sul suo collo: eravamo entrambi eccitatissimi e ansimavamo. Con la scarsa lucidità che mi era rimasta, le domandai: “Sicura di non voler continuare di sopra?”. Camilla si ricompose a fatica: “Possiamo fare un altro giorno, Michele? Tanto abbiamo tempo, no?”. “Certo che sì…”. La mia potente erezione era in palese disaccordo. La accompagnai a casa e tornai in camera. Il sonno non arrivò. I giorni seguenti furono all’insegna del relax: li trascorremmo per intero al mare. Camilla, nel suo bikini blu a due pezzi, era stupenda: di tanto in tanto lanciavo occhiate fugaci al suo corpo, e vi posso garantire che era una tortura, per me e il mio membro, non averla ancora posseduta. Camilla mi faceva ribollire il sangue solo a guardarla, questa era la pura e semplice verità. Del Sud Italia ho sempre apprezzato la giovialità delle persone e il cibo. Bari non fece eccezione: cenammo in una trattoria alla mano, il cui proprietario ci trattò con calore e ci servì piatti squisiti. La feci salire in camera mia. Stavolta non si oppose. Ci trovammo avvinghiati già sull’ascensore: non potevamo fare a meno del contatto fisico, era evidente. Al nostro piano incrociammo una coppia di mezza età: lui ammiccò, forse rimpiangendo i bei tempi andati. Varcammo la porta della camera ...
    ... abbracciati. “Michele, io sono ancora vergine…”. “Ssst. Stai tranquilla e fidati di me. Rispondi solo a questa domanda: mi vuoi?” “Da morire”. “Allora stanotte sarai mia. E io sarò tuo”. Le scoprii le spalle, ammantandole di piccoli baci: aveva un grazioso reggiseno azzurro e bianco. Lei, come ringraziamento, infilò la piccola mano sotto la mia maglietta, facendola scorrere sul petto. Con un rapido gesto tolsi la t-shirt e rimasi a torso nudo. Camilla mi imitò. Ci spostammo sul letto. Ora era sotto di me e indossava solo reggiseno e mutandine, una vera libidine per gli occhi. Lanciai i pantaloni in un punto imprecisato della stanza, e la baciai con ardore: oggetto delle mie prolungate attenzioni furono labbra, collo, gambe, e perfino i piedi. Il respiro di entrambi era affannoso, ma eravamo appena all’inizio. Slacciai il reggiseno e strinsi presto amicizia con i suoi seni: aveva una terza, ma anche se avesse avuto una prima scarsa per me non sarebbe cambiato alcunché. Lasciai una scia di saliva sulla corona dei capezzoli, che nel frattempo si erano messi sull’attenti. Camilla allungò timidamente una mano verso i miei boxer, ma con eloquenti segnali la esortai ad essere più aggressiva: prese in mano il mio pene e iniziò a deliziarmi. Mi scostai un attimo per togliere le mutande: ora ero nudo davanti a lei. Si leccò le labbra con fare lascivo, e io per tutta risposta le sfilai le mutandine di pizzo scuro. La peluria del suo sesso era molto curata: ciò suscitò in me un surplus di ...