Il maschio ed il mare
Data: 03/05/2020,
Categorie:
Trans
Autore: porcupine
Acqua cristallina. Pura. Sabbia bianca, fine, splendido contrasto con il cielo e con il mare. E' la Sardegna, signori, quella più vera, autentica, quella che tutti vorremmo conoscere e vivere. Troppo costosa per i più con i suoi alberghi bellissimi nascosti tra le rocce e le macchie verdi di mirto e ginepro. Andai in un luglio assolato per un incontro di lavoro che serviva anche per staccare un pò la spina. Il nostro hotel era sulla costa a una manciata di chilometri da Porto Rotondo. Stanze ampie, vetrate che sembravo tele con soggetto il mare. Sempre solitario e amante della mia libertà, finiti gli incontri di lavoro salutavo tutti per tornare all'hotel. Solo, potevo dare sfogo alla mia voglia di femminilità. Il trucco, come sempre, ruba tanto tempo ma è la parte più bella in cui la mia lei riesce a venire fuori in tutta la sua meraviglia. Poi il costume formato da uno slip leggero, il reggiseno un pò imbottito, un vestitino.
E voilà, il tutto è pronto per il maschio che verrà.
Perchè quello che bisogna cercare in un uomo è la sua potenza, la forza e la decisione che mette nel volerti e nel prenderti. Scendevo alla chetichella nella hall e poi fuori direttamente in spiaggia. Occhiali da sole passo lento. Il mio fisico skinny colpisce e tempo qualche minuto. L'approccio. Poi sta a me decidere. Lui è bassino, muscoloso, sorriso accattivante. Silvio. Può andare bene. Soliti convenevoli. Tuffo in acqua. Schizzi e spruzzi. Gioco. Fantasia. Lui mi prende sui fianchi per ...
... sollevarmi. La sua presa è decisa e ferma. Mi lascia andare in acqua. Faccio finta di annegare e lui accorre subito. Mi prende la nuca e la solleva fuori dall'acqua. Poi, mi bacia sulle labbra. Finalmente - penso - ora è mio.
Le lingue, come serpi, si annodano. Le mani corrono sui corpi bagnati, dapprima timidamente poi con più decisione. Con due dita solleva il reggiseno e con il palmo della mano accarezza il mio minuto seno il cui capezzolo è già duro. Lo stringe tra indice e pollice molto delicatamente quanto basta per farmi arrivare al cervello una leggera scossa di piacere. Da parte mia lavoro con i polpastrelli sui suoi addominali sodi e tesi. Scendo sino all'inguine. Immagino già la sua bestia che tra le gambe si erge voglioso della mia mano e, soprattutto, della mia bocca.
Lui mi accarezza le cosce. Non voglio che scopra subito il mio pisello in tiro.
Gli sussurro: “aspetta dai, ho il ciclo”
Ci spingiamo dietro ad una roccia. Una piccola rinsacca. Si sdraia sul bagnasciuga, gli sono accanto. Mi slaccia il reggiseno. ed io appoggio la nuca sul suo petto. Sento il suo cuore che batte forte. Gli bacio i capezzoli, lo sterno e scivolo verso l'ombelico. Lui ci sta, capisce al volo le mie intenzioni. Allarga le gambe ed io m'infilo in quel nido sicuro. Riprendo a giocare con la lingua sull'ombelico. Lui comincia ad ansimare. Mi accarezza la nuca e leggermente prova a spingere in basso. All'inizio faccio per resistere un pò ma solo per allungare il gioco. Poi cedo. ...