1. Kahdim (parte seconda)


    Data: 06/05/2020, Categorie: Trans Autore: fed60

    ... subito molto chiara ai 5 senegalesi che infatti ridacchiavano. Svegliai Khadim scuotendolo. Lui aprì gli occhi e appena resosi conto della situazione fece un largo sorriso e salutò i suoi amici. Io ero imbarazzata al massimo e credo che il mio sorriso fosse sforzatissimo. Ci alzammo e Khadim mi presentò i suoi amici Moussa, Alioune, Ndyaye, Rasul e Cheikh. Rimasi incantata da quei nomi stupendi che evocavano l'Africa profonda. Grazie a Khadim tutto era più semplice, ci sedemmo intorno al tavolo e cominciammo a parlare e bere vino di palma, Khadim faceva da interprete. Ero molto più rilassata e naturale nelle mie nuove movenze femminee anche se c'era qualcosa ancora di imbarazzante nel modo in cui mi guardavano un po' tutti. Sapevo di avere un corpo eccitante, magro, completamente depilato, un culetto rotondissimo e sodo ed un viso per niente maschile e questo, unito alla situazione in cui mi avevano trovato, mi faceva immaginare cosa pensassero di me. La cosa mi spaventava un po' ma allo stesso tempo mi lusingava e mi stuzzicava. Mi accorsi che stavo facendo un po' la civettuola con quei maschi. Ad un certo punto cominciarono a parlare nella loro lingua incomprensibile ma capii che parlavano di me. Khadim faceva larghi sorrisi ed anche gli altri. "Tu piace molto ai miei amici Marèm" - "Anche loro mi piacciono molto, sono tutti molto simpatici" - "Volevo dire Marèm che a loro tu piace molto come corpo, capisci cosa dico? Loro vorrebbero fare amore con te". Rimasi ...
    ... pietrificata. Balbettai "Ma...ma Khadim, noi... cioè io sono tua, o no?" "Sì certo Marèm, tu sei mia ma noi dividiamo tutto fra noi, non c'è nessun problema fra noi, ma si tu non vuoi nessuno può obbligare te". Un brivido mi percorreva il corpo, sentivo di essere avvampata, arrossita fino all'inverosimile. "No Khadim, che c'entra, se sei tu a volerlo, voglio dire se faresti così anche con la tua donna io ubbidirò, voglio essere la tua donna in tutto e per tutto" "Sono contento Marèm, vedrai che sono tutti bravi ragazzi non ti faranno male". Quindi disse alcune parole ai suoi amici e loro con i soliti larghi sorrisi cominciarono ad avvicinarsi a me. "Solo una cosa vi chiedo - dissi - forse dovreste fare una doccia, visto che avete lavorato fino a poco fa". Khadim tradusse e loro si avviarono tutti verso il bagno. Cominciarono ad uscire, uno alla volta, nudi e con i membri ancora rilassati ma dei quali già cercavo di intuire le dimensioni in erezione. Per primo uscì Cheikh, imponente, più alto di Khadim almeno di 10 cm, con un cazzo che, a riposo, gli arrivava a mezza coscia. Mi chinai subito davanti a lui come se fosse il mio signore e glie lo presi delicatamente fra le dita e cominciai a leccarlo lungo tutta la sua misura, fno alle palle, poi tornavo su e lo prendevo un po' fra le labbra, poi tornavo a leccarlo, all'improvviso le sue mani mi presero la testa e me lo affondò in bocca fino in gola, stavo per soffocare ma cercavo di prenderne più possibile. Chiusi gli occhi e succhiai ...