Le disavventure giovanili di Gena. (1)
Data: 11/05/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Tibet
... orribile sul collo... la sua voce appena udibile che le dice... -Ti piaccio... vero? Ho capito che sei un ragazzino che preferisce un buon cazzo a una fica di donna, l'ho capito subito nel vederti così effeminato, da come cammini, dai... toccamelo... prendimi il cazzo in mano...-. E' senza calzoni l'uomo e ha un cazzo davvero poderoso, grosso... tozzo come lui e glielo strofina addosso, cerca di prenderle le mani per costringerla a menarlo. E' troppo forte e ci riesce, le costringe la mano sulla sua asta dura e un turbamento prende Gena, vorrebbe ribellarsi, vorrebbe urlare ma si trattiene, rivelerebbe la sua natura e il padre Bernardo potrebbe infuriarsi con impreviste conseguenze, ha il sonno pesante il padre causato anche dal troppo vino, e... e... Gena suo malgrado si ritrova eccitata e la sua mano stringe quella grossa verga, sente la grossa nervatura, le grosse vene in rilievo, non vuole ma lo stringe e prende a menarlo, fa scorrere la pelle del prepuzio sulla corona e gli libera completamente la cappella, sente il respiro dell'uomo farsi affannoso. Spera Gena, spera e teme nello stesso momento, spera che l'uomo si accontenti della masturbazione e teme che non sia così... e che voglia di più, e così è infatti... Sente la sua voce... -Succhiamelo... femminella... dai puttanello... dai succhiami il cazzo... apri quella bocca da femminuccia che hai... e fammi un bel pompino... dai... so che ti piace... che ti fa morire...-. La grossa mano la costringe a chinarsi sul ...
... pilastro di carne, sente sul viso la cappella dura, liscia e si lascia andare, la bagna di saliva, la prende in bocca, si sente riempire e inizia un maldestro pompino, mentre l'uomo si spinge forte nella sua bocca e Gena sente un languore sconosciuto prenderla mentre passa le labbra lungo quell'asta di carne fremente, mentre con le dita accarezza e prende in mano il grosso scroto e inizia a sfregarsi le cosce, stringe e le rilascia, è piegata ora sul corpo dell'uomo, si sente languida, morbida, si sente bagnare, la sua natura si prepara per essere visitata dal maschio, si gonfia... si allarga, si inumidisce, sente scorrere i suoi umori, umori che trasbordano fuori dalle labbra della vagina. Mentre è intenta a succhiare sente la mano dell'uomo palparle brutalmente il sedere, contrae le cosce, la mano le allarga la cinta e entra sotto, sente le dita sui glutei, le sente spingere... pizzicare, forzare le natiche tenute strette a forza, non vuole Gena ma la mano è prepotente, allarga e arriva al suo buchino, lo tocca... struscia il dito, vuole entrare, violentarlo... Sente la sua voce... alterata... "Che culo di femmina hai...! Dai femminello... dammi il culo... dai... che ti faccio godere... come una femmina vera...". Gena non vuole che la mano indaghi oltre, non troverebbe al suo posto un qualcosa di determinante e si ribella. "No... ora la smetti subito e ti accontenti o urlo e ti faccio bruciare come sodomita...". E' infoiato il carrettiere... e quanto vorrebbe violare quel bel ...