1. I libri non si studiano da soli


    Data: 23/05/2020, Categorie: Masturbazione Autore: Raska, Fonte: EroticiRacconti

    ... baci. Sbuffo, mi devo concentrare. MI DEVO CONCENTRARE. I libri non si studiano da soli. Basta pensare a te! basta pensare alle tue mani che sfiorano il mio corpo! Basta pensare alle tue dita che stringono la mia carne come nelle statue di Canova! Basta ricordare la sensazione di piacere che mi dai quando mi afferri! Basta pensare a... Basta! Scuoto la testa, "concentrati dai!" mi ripeto. L'aria del vecchio ventilatore mi fa percepire fresco in mezzo alle gambe. Mi accorgo che sono con le gambe aperte, come se qualcuno mi dovesse penetrare a momenti, magari tu. Una posizione oscena per lo studio, tuttavia resto così. Il fresco sulle mutandine mi fa capire che le ho macchiate di umori. Guardo nuovamente il libro con aria perplessa. "No, non posso studiare così!", maledico la mia poca concentrazione. Mi gratto l'esterno coscia. Toccare la mia pelle calda mi dà uno strano sollievo, la sento liscia. La mia mano pare indipendente perché la grattatina è diventata una carezza lasciva, incessante, lungo tutta la coscia fino ad arrivare all'inguine. Non c'è più sensazione di fresco lì. L'indice e il medio continuano a scivolare lungo l'incavo dell'inguine e il pensiero di te si fa più forte, così forte da spingere le dita a scostare il lembo delle mutandine e scoprire in parte una calda palude di umori. L'odore di questi mi arriva alle narici, è l'odore della voglia di sesso, è l'odore della voglia di te. Le dita continuano il loro viaggio, insediandosi sopra le labbra della vagina e ...
    ... accarezzando la leggera peluria, testimonianza della mancanza di sesso. Un labbro per ogni dito e lo strusciamento da lento diviene sempre più veloce. Le gambe si irrigidiscono, la mia schiena va indietro e da seduta sul bordo del letto, mi ritrovo stesa con la schiena e con i piedi puntati al pavimento. Chiudo gli occhi e ti penso. Ora sei tu a farmi scivolare le mutandine e non l'altra mia mano. Sei tu che sfiori la mia clitoride offerta a te dalla mia oramai fica aperta. Sei tu che picchietti dolcemente su di essa, non la punta del mio dito. E sempre tu strusci entrambe le dita sulla cavità della fica sempre più lubrificanti. E poi ti sento, un colpo secco e sei dentro di me, le mie dita sono dentro di me. Umori e calore le avvolgono. Apro gli occhi estasiata dal piacere che il tuo pensiero mi dà. Una mano mi stringe un seno, mentre l'altra mi penetra instancabile la fica e col palmo struscia sulla clitoride dandomi il massimo del godimento. Ansimo, ogni colpo di dita è una goduriosa tortura perché la fica vorrebbe anche altro, vorrebbe che fossi tu a sbatterla, vorrebbe sentire le tue palle sbatterle addosso. Inarco la schiena, sono al massimo del godimento. Ansimo, vorrei baciarti. Dico il tuo nome, lo ripeto, come se tu fossi qui. Le labbra palpitano, si contorcono e il mio liquido scivola sulle dita e sulla mano. Un ultimo sospiro di piacere, di sollievo e mi rimetto a sedere. Mi guardo le dita piene di umori e sorrido. Le lecco, assaporandole, perché se tu fossi qui ...