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Affettività predatoria. Il Sig. M. Il ritorno
Data: 23/05/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tibet
Termina qui il ciclo del Sig. M. (per il momento) La lasciano sul pavimento come una cagna legata alla catena. Passano delle ore, ha sentito partire diverse macchine. Ha il terrore di essere stata abbandonata in questa casa maledetta. Se è così chi mai la ritroverà? Poi un periodo di tempo indefinito vive questi attimi come se osservasse da fuori se stessa, ha freddo, tanto freddo. Sa che ha sentito il bisogno impellente di orinare, ha percepito il liquido caldo scivolarle lungo le cosce. Con sollievo sente qualcuno entrare nella stanza. La consapevolezza di non essere stata abbandonata comunque la tranquillizza. E’ M. Si sente liberare, lui che la prende in braccio e la porta in un bagno caldo e la immerge in una vasca idromassaggio, la lava con cura, compresi i capelli che ha incrostati di sperma. Ora la solleva nuovamente, la asciuga con un telo da bagno caldo e la porta su di un letto. Lei chiede. -Questa casa? Di chi è?- -Mia...- Lei capisce che è la casa che lui usa per queste cose, che non è la prima. -Ti lascio la possibilità di fare una scelta, dottoressa, vuoi tornare alla vita di prima o vuoi continuare? Se scegli il ritorno alla noiosa vita che praticavi fino a poco fa non ti succederà nulla, se continuerai con me rischierai ancora, ma adesso sai come sei, sai le pulsioni ingestibili che comandano le nostre azioni, ora sei una privilegiata, ti conosci, conosci te stessa.- -Quegli uomini chi erano?- -Non è vero che sono stati in manicomio, ma che abbiano delle ...
... turbe pesanti... si, li uso spesso per queste cose. Ma sono in effetti uomini abbastanza rispettabili, diciamo... che giocano a fare i criminali.- -Ho avuto paura... tanta, era come cadere in un profondo cunicolo dove profonde lame ti graffiavano la mente, ma godevo... un godimento mentale assurdo e lacerante, come spiegarlo? Doloroso e per questo ancora di più voluto...- -Aspetta... guardiamo come sei conciata...- Ora lui la scopre, lei è nuda e lui la esamina. Passa le dita sui segni che diventeranno lividi di lì a poco. Esclama! -Ti hanno quasi staccato un capezzolo a morsi quelle bestie! Ti ho dato quello che avevi bisogno, ho esaudito un tuo desiderio nascosto, mai manifestato. Volevano usarti ancora, sai? E poi ucciderti, seppellirti qui vicino, ma era solo un millantare, loro non sono in grado di fare cose simili. Ho comunque controllato che non eccedessero. Io, dottoressa ho fatto oggi da angelo custode, il tuo. Continua, le apre le gambe ed esamina la vagina gonfia e arrossata, ci passa le dita, arriva al suo ano e lei non riesce a trattenere un gemito di dolore. La sua bocca raggiunge il capezzolo ferito e lo bacia. -Ora godo del tuo dolore. Lo sai? E tu godi che io ne goda, non è così?- -Si...- Mentre le sta mordendo il capezzolo e sente fitte di dolore arriva quel piacere alieno che le droga la mente. Vuole che continui. Lui le chiede... -Hai deciso, dottoressa? Cosa vuoi fare, ora?- -Con te. Voglio continuare con te.- Lui mentre le accarezza le labbra con le dita. ...