1. Suocera 2


    Data: 26/05/2020, Categorie: Tabù Autore: clacore, Fonte: xHamster

    ... me lo avvicinò alla bocca – Ti piace l’odore? – Emanava un forte afrore, non di sudato ma di accaldato, un odore afrodisiaco. – Assaggialo – Ordinò. Col passione le leccai entrambe i piedi, mordendole i talloni e leccandole avidamente la pianta e fra le dita. Lei intanto si strofinava la fica attraverso le mutandine con gli occhi socchiusi. – Basta così – disse dopo un bel po’ – Ora assaggia il mio buco di culo, ma lasciami stare la fica – Si girò di schiena abbasso le mutande a mezza coscia e si allargò le chiappe formose con le mani. Mi girava la testa, mi sentivo come ubriaco dall’eccitazione. Le leccai a lungo il caldo solco tra le natiche, esplorandole il buco con la lingua e mordendole generosamente le chiappe, l’odore di culo si confondeva con quello della fica che intanto continuava a strofinarsi. Avevo voglia di vedere per bene., slinguare e scandagliare la sua ficona pelosa a colpi di cazzo. Lei parve intuirlo – Ciucciami per bene i capezzoli, ohhhsiiii, così, che genero porco che sei! Ti piacerebbe fossi la tua vera mamma vero? Ora leccami sotto le ascelle, solo dopo potrai fottermi fra le cosce, maiale i****tuoso! - Le succhiai le tettone a lungo e le insalivai per bene le ascelle depilate. Le sue mani ora mi menavano l’uccello, scappellandolo con forza fino alla radice e palpandomi generosamente i coglioni duri e pieni. Mi afferrò per i capelli e mi mise la lingua in bocca – Ora, leccami ...
    ... la fica fino a farmi pisciare e poi fottimi per bene! – Così dicendo si liberò delle mutande ormai fradice e allargando le grasse cosce mi mostrò la fica pelosa. La pelle all’interno delle cosce era più scura ai lati della fregna. Gliela leccai come la stessi baciando il bocca infilandole la lingua il più possibile dentro. Andai avanti per parecchio e quando sentii che stava per venire presi a succhiarle forte la fica fino a farla pisciare sotto. Mentre colava e schizzava le piantai la mazza dura in fregna ed iniziai a montarla senza pudore. La pompai in fica e in culo, per ore. A pecorina, a smorzacandela. Ma la cosa che la faceva godere di più era stare sotto di me in modo che piantandole per bene il cazzo nella spacca le potessi anche leccare i piedi. Mentre la scopavo mi diceva le cose più perverse che potessi immaginare, in particolare la eccitava l’idea di simulare l’i****to madre figlio. E più lei mi incitava, più energicamente io la pompavo. Venni almeno tre volte, l’ultima inarcando le reni con un gemito rauco riempiendole il culo di sborra. Alle quattro del mattino avevo le palle sgonfie e in bocca il sapore misto dei piedi, della fica, del buco di culo, dei capezzoli e delle ascelle di mia suocera. Da quella notte, quando sa che si avvicina il turno di notte di mia moglie le basta mostrarmi, con simulata indifferenza, la pianta dei piedi ed io provvedo generosamente ad appagare il suo bisogno. 
«12»