1. Prima volta bisex


    Data: 27/05/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Morrigon

    Della mia prima volta con un uomo conservo un ricordo molto vivido.
    
    Non ero un ragazzino, avevo poco più di 30 anni, e da un paio d'anni abitavo da solo. Avere una casa tutta mia mi aveva aperto le porte ad un mondo davvero sconosciuto, fatto di relazioni con colleghe sposate, porno a gogò, chat e siti di interesse erotico vario.
    
    Proprio dopo avere concluso una dolorosa relazione con una collega sposata, forse per ripulsa, cominciai ad approfondire la conoscenza del mio lato “femminile”. Già da tempo ero cosciente dell'eccitazione che provavo guardando le mirabolanti scopate del nostro Rocco nazionale, del brivido che mi prendeva quando lo vedevo sfondare il culo alle tante belle ragazze che avevano “l'onore” di provare il suo cazzo. E ancora di più ero cosciente del fatto che il mio sedere, quasi in risposta agli stimoli visivi, invece di contrarsi, naturalmente sembrava rilassarsi, quasi che si preparasse ad accogliere mazze di quelle dimensioni.
    
    Forse, per superare la paura che avevo di diventare gay ci voleva proprio il dolore lancinante della perdita, forse la paura della solitudine. Fatto sta che cominciai a registrarmi in chat gay siciliane, e in gruppi che una volta MSN metteva a disposizione e con cui si potevano conoscere persone con le stesse passioni, lecite o meno...
    
    Proprio in uno di questi gruppi conobbi Giovanni.
    
    Il gruppo era dedicato ai bisex siciliani ma, come spesso accade, di persone che “concludono” se ne trovavano poche. In quel ...
    ... periodo conobbi Giovanni ed un'altra persona, di cui non ricordo il nome. Io mi presentavo come un ragazzo desideroso di provare una scopata a tre, scrivevo di provare piacere nell'essere preso come una puttana, sottomesso e usato, ma nascondevo il fatto di essere ancora vergine.
    
    Così, una domenica mattina, inaspettatamente collegatomi, mi trovai dall'altra parte della linea Giovanni, eccitato e desideroso di scopare. Avevo già visto in foto il suo cazzo e dall'alto dei suoi 20 cm., mi metteva i brividi.
    
    In tutti i sensi.
    
    Morivo di paura, ma anche di desiderio.
    
    E così, col cuore che martellava come un ossesso, accettai e gli scrissi il mio indirizzo.
    
    Quella mezz'ora mi parve eterna e brevissima.
    
    E poi suonò al citofono.
    
    Il tempo delle scale e mi trovai davanti un ragazzotto, poco più alto di me, capelli ricci e rossicci, un po' lavato ma non brutto. In pratica un tipo.
    
    Era primavera e lui indossava una maglietta a maniche corte e dei pantaloni da tuta, leggeri.
    
    Finalmente c'eravamo.
    
    Ci sediamo in soggiorno. Come prima cosa mi confessa che ha una paura da morire, perché non incontra spesso, ma quella mattina si era svegliato eccitato al ricordo delle nostre conversazioni e si era collegato sperando di trovarmi. Ci scambiamo le rispettive impressioni sui gruppi di MSN che frequentiamo, ma è Giovanni a fare la prima mossa.
    
    “Sai che non ho messo le mutande”, mi fa.
    
    “Ero troppo eccitato.”
    
    Guardo la sua patta e vedo il rigonfiamento che sembra ...
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