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14 Novembre terza parte
Data: 29/05/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: MR1969
... conchiglia, unite una all' altra dalla catenella. Identiche a quelle che ho appese nelle grandi labbra. Prendi fra i denti la catena, la sollevi e la tiri verso di te, il mio seno ti segue, le mammelle sono in tensione. Godo mi piace, il giusto dolore, conosci la parola chiave, non appena la pronuncio tu retrocedi all'istante... Stop!.. il segnale di dolore. Il seno dona una sensazione unica, diversa dalla vagina, in questa zona sono più sensibile... non dico che fa male...anzi... un piacere misto al dolore... A me piace...eccita. Ogni volta resisto di più, ogni volta mi eccita qualcosa di più. Ogni volta mi bagno sempre di più. Mi trovo in balia di te, tu padrone del mio corpo, del mio piacere. Io sottomessa a ciò che mi da piacere. Siamo due anime in sintonia, si gioca ma senza oltrepassare il buon senso. Tolgo e abbandono i giochi sul lenzuolo. È giunto il momento di amarci. Ora tocca a me. Seduta sopra di te... porto una mano dentro di me... bagno di saliva il tuo uccello... lo faccio penetrare in vagina... dentro... due o tre attimi di assoluta immobilizzazione, dove il calore corporeo aumenta, dove il battito cardiaco quasi si arresta. Poi, riprendo coscienza, mi chino verso il tuo viso a riempio la tua bocca della mia lingua. Contemporaneamente il mio bacino si muove a cerchio sopra di te... tengo contratta la muscolatura del linguine e della vagina per non perdere il contatto. Alterno questo movimento con un semplice su e giù. Hai pupille dilatate... hai lo sguardo ...
... assente... anche la tua mente è in standby... in estasi. Come me aspetti quel attimo... Quel orgasmo. È quando arriva, tutto tace per qualche minuto. Sfinita. Appoggio il mio torace sopra il tuo, per ricuperare le forze. Tu:. " Dai andiamo... la colazione ci aspetta". Insieme ci alziamo, ci diamo un bacio e appuntamento fra un quarto d'ora alla reception, al piano terra per far colazione. Siamo scesi con lo stesso ascendore. Alla reception, intanto che tu parli al direttore dell' hotel di carte burocratiche da inviare in Italia. Io mi fermo a guardare la vetrina che espone bracciali d'oro, di fronte a te, ma rivolta di spalle. Sento un frastuono, urli da panico, schiamazzi... Grida di paura. Terrorizzata, resto ferma immobilizzata dove sono. Uno sparo... Un tintinnio di vetri rotti, ancora urli e spari sempre più vicino a noi. Afferri un mio braccio e mi butti a terra. Silenzio per qualche istante, poi sento gente lamentarsi... mi dò coraggio e giro la testa. Ti vedo, sei disteso sul pavimento non lontano da me... cerchi di parlarmi. Mi avvicino inizio a stringerti... ti sto perdendo... Ti stai allontanando... Non lo voglio, non sono pronta. Il cuore mi fa' male, sto male. Ti chiamo tesoro, ti chiamo per nome. ...vedo che ti sto perdendo... Sento che te ne andrai. La mia mente mi proiettata flashback dei nostri momenti passati insieme. Il tuo sorridere, il tuo IO. Ti guardo il volto... hai perso la tua espressione e io ho perso il mio sole. Sto realizzando che resto sola. In ...