1. Dangling. La puttana timida


    Data: 01/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    Carlotta fu inviata dalla sua azienda a un corso di aggiornamento, molto valido peraltro, ma gravato da pause noiose, mentre lei avrebbe tanto desiderato un diversivo intrigante sfruttando quell'uscita per rompere la grigia routine. Non c’era nulla all’orizzonte di particolarmente interessante, ma il pensiero non era ancora stato formulato che dovette ricredersi. Mantenendosi defilata intercettò una figura che procedeva nella sua direzione, che le sarebbe tanto piaciuto aggiungere all’album ideale, purtroppo solo ideale, delle sue avventure: 45 anni, altezza media, occhi scuri, fisico tonico. Ma il soggetto stava sulle sue. - Meglio - pensò, - la caccia avrà risvolti più interessanti. Dai bella, calati nella parte della preda indifesa e lancia l’amo.- Tutte e solo parole: non avrebbe mai avuto il coraggio di essere così intraprendente a causa di una sua insita timidezza e uno strutturale moralismo. Irritata, ma soprattutto rassegnata per la sua incapacità ad agire, persa nei suoi pensieri, distrattamente e inconsapevolmente si produsse in un dangling con la sua chanel sinistra. Ugo, da un po’ osservava la donna con interesse crescente e non gli sfuggì quel gesto che avrebbe potuto essere casuale, ma aveva lo stesso effetto prodotto da una spruzzata di feromoni sessuali femminili su un maschio più che ricettivo. Così si sentì incoraggiato all’approccio. Se quella era un esca, lui l’avrebbe ingoiata con l’amo e tutto. Nel movimento di oscillazione del piede la scarpina cade a ...
    ... terra e lui, con gesto galante anche se inopportuno, ne convenne, - Permette? -. Le afferrò, dopo aver posato il bicchiere a terra, dolcemente il piede mentre l’aiutava a calzare la scarpa. Lei avvertì il calore di quella mano e un brivido lungo la colonna. Sorrisi, incrociarsi di sguardi: il ghiaccio era rotto. Di lì iniziò un gioco di schermaglie verbali, di velati doppi-sensi, inopportunamente, a breve interrotto dalla ripresa dei lavori. La sera, a cena, Carlotta e Ugo erano seduti su posti già assegnati, che rispondevano a criteri formali, a due tavoli diversi e pur partecipando alle conversazioni con i rispettivi commensali, si cercavano con lo sguardo. Carlotta capiva che il suo sogno erotico sarebbe finito lì e l’indomani avrebbe ritrovato la sua quotidianità. Ugo d'un tratto, si alzò e, passando accanto al tavolo in cui sedeva Carlotta, si chinò e con nonchalance porse alla donna un foglietto ripiegato. - Signora, le è caduto questo. Lei lo afferrò facendolo sparire nella sua borsetta, arrossendo. A tavola presa dalle sue fantasie e dubbi, pensò e fantasticò sul quel bigliettino, modalità romantica, davvero d'antan, in un mondo di messaggerie assai più moderne e consuete. Alla fine della cena Carlotta, appena rientrata in camera, finalmente, lesse il biglietto, assai scarno: “ Camera 124, ti aspetto. U.” Ebbe un tuffo al cuore. Carlotta, inaspettatamente vedeva le sue fantasie sostanziarsi, ma si sentì cogliere da un inaspettato e irragionevole timore e fu sul punto ...
«12»