1. Violentata da mio Suocero


    Data: 11/06/2020, Categorie: Sentimentali Autore: FirmaRosa❤, Fonte: EroticiRacconti

    VIOLENTATA DA MIO SUOCERO Ciao, sono Claudia, ho 21 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza. Sono fidanzata con Alessandro da due anni e mezzo. Lui discende da una famiglia di avvocati, lavora nello studio legale del padre. Io e Alé ci siamo conosciuti all'Università tre anni fa e da quel momento siamo inseparabili. La sua famiglia è molto ricca, i suoi genitori gli hanno regalato un appartamento sotto il loro per il suo 18esimo compleanno, che da un anno a questa parte è diventato il nostro appartamento. I suoi genitori sono persone per bene. Sua madre Sandra è una donna molto gentile e premurosa che non dimostra affatto i suoi 53 anni. Va a fare shopping un giorno si e l'altro pure e tre volte a settimana da parrucchiere ed estetista. Suo padre Michele è un avvocato tutto d'un pezzo, a cui non sto molto simpatica e non ho mai capito perché e non voglio indagare. Un giorno mentre ero immersa nello studio, a casa, sentii suonare alla porta. Mi affrettai ad andare ad aprire e con mio stupore vidi mio suocero Michele. Lo invitai ad entrare. Notai che mi stava guardando più strano del solito, così per distogliermi mi offrii per prepargli un caffè. Mi voltai per dirigermi verso la cucina quando mi sentii afferrare per un braccio. Feci per girare la testa ma uno schiaffo tanto rumoroso quanto forte mi fece balzare a terra. Appena mi ripresi cercai di rialzarmi, ma lui mi afferrò con violenza e mi spinse con la faccia contro il muro. Posò il suo petto contro la mia schiena, ...
    ... con una mano mi teneva stretta per la gola e con l'altra mi schiaffeggiava il sedere talmente forte che ad ogni colpo sbattevo la vagina contro il muro. Poi mi girò, mi guardò diritto negli occhi e disse: ”Puttana, sei solo una puttana, una troia, ti scopi mio figlio solo per i suoi soldi”. Prima che io potessi dire qualcosa per difendermi da quelle accuse insensate mi diede un altro schiaffo sul viso che mi fece scivolare sul pavimento. Poi mi prese per i capelli e mi trascinò in camera da letto. Mi buttò a terra e, tra le mie grida isteriche soffocate dal pianto, iniziò a sbottonarmi i jeans e farli scivolare fino alle caviglie. Poi mi sfilò la felpa e mi lasciò solo con l'intimo di pizzo nero. Mi buttò sul letto, si tolse la cravatta e me la legò intorno ai polsi al letto. Poi iniziò a spogliarsi, restando completamente nudo. Mi mise una mano sulla bocca, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: “Troia, adesso ti scopi anche me. Ti pago. Fammi godere sgualdrina da quattro soldi”. Poi iniziò a toccarmi la vagina da sopra il tessuto degli slip, procurandomi una sgradevole sensazione. Poi mi strappo il reggiseno e gli slip. Mi allargò le gambe e ci mise il viso dentro, iniziando a leccarmi sempre più in profondità. Cercai di stringere le gambe, ma inutilmente. Con le mani mi stringeva i seni e mi tirava i capezzoli. Poi tolse la sua lingua dal mio sesso e la portò sul mio seno e mi morse un capezzolo, procurandomi un dolore immenso che mi fece urlare come una pazza. Poi mi ...
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