1. Violentata da mio Suocero


    Data: 11/06/2020, Categorie: Sentimentali Autore: FirmaRosa❤, Fonte: EroticiRacconti

    ... mise il suo pene in bocca muovendo la mia testa con le sue mani. Io mi rifiutai di aprire la bocca e gli morsi il sesso, ma mi accorsi di non aver ottenuto l'effetto sperato. Quel mio gesto lo fece sorridere ed eccitare ancora di più. Poi aggiunse: ”Zoccola, fai la brava e andrà tutto bene. Dai succhia. Succhiami il cazzo, troia”. È venuto. È venuto nella mia bocca riempendomi di sperma, che mi costrinse ad inghiottire. E io piangevo e urlavo chiedendo di smetterla. Poi mi girò e mi penetrò il sedere mente ci sputava di sopra e lo schiaffeggiava. “Troia, hai un buco piccolo, adesso ci penso io ad allargarlo. Che bel culo sodo che hai cagna”. Venne di nuovo. Mi riempì il fondoschiena di sperma viscido e caldo. Io continuavo a piangere e urlavo, sperando che Sandra mi sentisse, sempre se fosse stata in casa. Poi mi girò di nuovo mi schiaffeggiò la vagina e mi penetrò. Un dolore atroce si liberò in un urlo acuto e prolungato. Lui mi scopava. Mi scopava sempre più forte e veloce e sempre più in profondità. Continuò ad insultarmi chiamandomi ‘puttana, zoccola, troia, sgualdrina, cagna, vacca in calore, cavalla da monta’. Si distese sul letto, mi prese e mi mise seduta su di sé e mi fece cavalcare il suo cazzo muovendomi dai fianchi e mordendomi capezzoli e il lobo delle orecchie. Mi leccò il viso e il seno. Venne ancora. Continuò cosi per ore. Mi buttò sul letto come fossi stata uno straccio sporco, si alzò e cominciò a rivestirsi. Poi se ne andò ...
    ... ridendo e dicendo: “Ora quella merda di mio figlio può anche spostati, tanto…. Per quello che vali…”. Ebbi giusto il tempo di rimettermi in sesto prima che Alé rientrasse. Subito notò che ero diversa e mi chiese cosa avessi. In un primo momento non sapevo se dirgli la verità su suo padre o fare finta di nulla. Per non rovinare il loro rapportò, siccome Alé stimava moltissimo suo padre, decisi di non dire niente. Ma lui insistette. Scoppiai a piangere e gli raccontai tutto. Lui mi abbracciò forte, mi portò sul divano, mi baciò e mi disse che il giorno successivo avremmo lasciato quella casa. Dormimmo sul divano accoccolati. La mattina dopo preparammo i bagagli, lasciammo la chiave nella serratura esterna e partimmo con la sua auto per non far più ritorno. Ora, dopo un anno, siamo sposati e in attesa del nostro primo figlio che nascerà a breve. È un maschio, lo vogliamo chiamare Francesco come mio padre. Ora siamo tornati nella mia città, viviamo in un appartamento attaccato a quello dei miei genitori che ci aiutano molto. Non abbiamo raccontato a nessuno l'accaduto, i miei sanno che Alé ha litigato con suo padre e siamo andati via. “Una storia tra avvocati” - Dice. All'inizio Sandra telefonava e, dopo averne parlato a lungo con Alé, abbiamo risposto ad una sua telefonata raccontandole le stesse cose che sanno tutti. Ogni tanto telefona ancora, ma non ci è mai venuta a trovare. Ora siamo felici. Ma una visita inaspettata turba la nostra felicità… Claudia 
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