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La casa sulla spiaggia
Data: 14/06/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: elen1985
... uno zoom abbastanza potente e la usai come fosse un binocolo. Dal display potei constatare che la sagoma, sempre poco definita nei particolari perchè molto in ombra, non era disprezzabile. Spalle e dorsali erano ben evidenti, la circonferenza più sottile della vita poi esaltava fianchi più pronunciati dai quali si slanciavano gambe apparentemente muscolose.Sollevava ed abbassava le braccia, roteandole ogni tanto, come se si stesse scaldando per qualche esercizio più impegnativo. Poi si lasciò cadere in avanti e, fuori dal display (sul quale l'avevo perso per via del movimento rapido con cui si era abbassato), capii che aveva iniziato a fare flessioni. Ora più che mai era impossibile capire se fosse lui. Dopo trenta-quaranta ripetizioni si fermò, si risollevò in piedi e riprese a fare qualche allungamento delle braccia. La pausa fu breve, perchè dopo mezzo minuto circa si sdraiò di nuovo, stavolta però parallelamente alla riva, quindi di profilo rispetto a me.Istintivamente mi nascosi meglio dietro un piccolo cespuglio, come per evitare di essere accreditata come una spiona. Ora, in quella posizione, il viso poteva essere riconosciuto.. ovviamente grazie ad un adeguato zoom. Posizionai la mia compatta verso l'uomo e tenni premuta la levetta per avvicinare il soggetto nel piccolo display. Dopo qualche tentativo lo inquadrai perfettamente in viso. Sebbene ancora in penombra, riuscii a decifrarne i lineamenti, ed ebbi conferma che si trattava di fabrizio. Ero già pronta ad ...
... alzarmi e correre da lui per prenderlo un po' in giro per questa sua forma di vanità maschile quando un'ape mi si posò sulla mano. Distolsi lo sguardo e soffiai per cacciarla via prima che mi pungesse.. ed ebbi successo.Il mio sguardo tornò poi sullo schermo, che nel frattempo, per via del movimento che avevo fatto (mi era sembrato millimetrico, ma ero anche al massimo dello zoom), non stava più inquadrando il viso di Fabrizio. Stava inquadrando invece una specie di 'tubo' che puntava verso il terreno. Lì per lì non capii e spostai la macchinetta un pochino a sinistra. Trovai inequivocabilmente i suoi piedi e cercai di spostarmi lentamente lungo il corpo, incorniciando nel piccolo display la parte centrale del suo corpo, nella fase di riposo, quindi praticamente appoggiato a terra.In quello stesso istante però Fabrizio si sollevò nell'ennesima flessione, e di nuovo mi si presentò davanti agli occhi quella specie di piccolo 'tubo' che avevo visto poco prima e che puntava verso terra. Ora però realizzai da dove partisse.. e cioè dal suo corpo.. più esattamente tra le sue gambe. Inconsciamente tolsi un po' di zoom e scattai una foto. Restai dietro al cespuglio e la guardai allibita, percependo il mio stesso battito accelerato.Nello schermo ora c'era l'immagine fissa di Fabrizio in fase di sollevamento, con il pene libero che puntava verso il basso come a misurare la distanza tra il bacino ed il terreno. Con la certezza di essere solo e nascosto da sguardi indiscreti, si stava ...