1. Ritornato a vivere nella casa della mia infanzia con mamma - Capitolo 3


    Data: 16/06/2020, Categorie: Incesti Autore: dottcarlomar, Fonte: EroticiRacconti

    ... avrebbe causato molti danni, lui faceva il guardone al belvedere, io nel bagno di casa, e poi avevo sempre la foto per cautelarmi, se la moglie e le figlie lo avessero saputo di sicuro sarebbero stati grossi guai per lui. Lasciai passare qualche giorno poi lo chiamai dal mio studio, dicendogli che dovevo vederlo se poteva passare da me il più presto possibile, lui ovviamente arrivò di corsa pensando che gli dovessi parlare di qualche problema di salute. Sudato si sedette e mi chiese di dirgli di cosa si trattava, di quale malattia soffriva ora, Carmelo era un bravo uomo di 63 anni, dedito alla famiglia e al lavoro, coltivava i suoi terreni e commerciava i suoi prodotti, lo conoscevo da quasi 25 anni, conoscevo il suo stato di salute, sua moglie Santina, le figlie Maria e Concetta, i loro rispettivi mariti, i nipotini, insomma conoscevo tutto di lui. Lo calmai egli dissi che l’altra notte lo avevo visto su al belvedere e gli mostrai la fotografia dal cellulare, lui sbiancò, lo rassicurai chiedendogli di incontrarlo al suo terreno nel pomeriggio così ne avremmo potuto parlare più tranquilli e lontano da ogni orecchio pettegolo delle signore in attesa fuori dalla porta, accettò e ci demmo appuntamento per le 15. Arrivai puntale all’appuntamento e lo trovai seduto al tavolino, sotto i grande fico, dietro di lui la porta della baracchetta degli attrezzi era parte e dal soffitto pendevano salami e salamelle, scesi dall’auto e mi corse in contro con un bicchiere di vino tutto per ...
    ... me. Sorrisi e bevvi con gusto e lo salutai: “ciao Melo, buon pomeriggio”, mi rispose lui: “venga dottore si sieda al tavolo mangi pure dell’ottimo salame”, ci sedemmo, presi due bei pezzi di salame e li mangiai con gusto, poi mi girai e guardai Carmelo, che ansioso aspettava di capire cosa volessi per non rovinarlo. Inizia a dirgli che ero capitato al belvedere per sbaglio e non mi sarei mai immaginato di vederlo li, lui subito cercò di scusarsi, mi disse che erano alcuni anni che ormai lottava contro questa cosa, contro il desiderio di guardare e il piacere che ne provava, mi chiese se conoscessi dei rimedi o delle pillole per fermare questo suo impulso, sorrisi e dissi che non ne esistevano. Da bravo contadino senza peli sulla lingua mi chiese che cosa volessi per il mio silenzio, a questo punto toccava a me “confessare” il mio segreto. Gli dissi che lo capivo molto bene e che non lo stavo accusando di nulla o giudicando, ma che anche io nascondevo un segreto, gli chiesi se si ricordava che mia madre aveva perso la vista l’anno precedente, rispose di si, gli dissi che in settimana ad occuparsi di lei c’era la badante, ma che nei fine settimana me ne occupavo io, dalla sua faccia mi accorsi che non capiva cosa gli volessi dire, così cercai di essere chiaro, dicendogli che erano mesi ormai che approfittando del suo stato di non vedente, invece di uscire dal bagno quando si faceva la doccia restavo li a guardarla e come lui provava piacere a guardare le coppiette, io provavo ...