1. Due fratelli e la loro sorella


    Data: 18/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: pervert64

    ... scoprii ed era una sedia con due falli enormi uno per la fica e uno per il culo; Maria Lina vedendola apri gli occhi per la paura e cominciò ad agitarsi, Michele la slegò e con il mio aiuto la facemmo sedere sulla sedia, indirizzando i due falli, che erano anche vibranti, sui due buchi di nostra sorella, che come entrarono fece un grugnito animalesco per quanto erano grossi, ma purtroppo per lei non erano ancora entrati del tutto, allora caricandola sulle spalle la spingemmo con forza e con un colpo solo entrarono tutti e due dentro i suoi buchi, lei digrignò ancora più forte e vidi negli occhi di mio fratello un lampo di goduria misto a sadicità. La legammo ben stretta, in modo che non potesse muoversi da quella posizione in nessun modo, accese i vibratori alla massima velocità, ma non contento le mise un piccolo vibratore sul clitoride, lo fermò con del nastro adesivo, accese anche quello e poi rivolgendosi a me disse “andiamo a farci una pizza? Offro io. Tanto lei ne avrà per circa tre ore” e dicendo così si chiuse dietro di se la porta chiave. Mentre eravamo a mangiare la pizza, non molto distante dalla nostra abitazione, ci immaginavamo la nostra sorellina devastata da quei falli nei suoi orifizi e dal vibratore sul clitoride. Dopo circa tre ore andammo nel deposito e trovammo Maria Lina semi incosciente preda di continui orgasmi dati contemporaneamente dal clitoride, dalla fica e dal culo e tutto intorno un lago di umori. La slegammo, senza togliergli la ball-gag e ...
    ... lei cadde a terra completamente sfinita. Michele disse “pensi che sia finita? Ti sbagli siamo solo all’inizio” e dicendo così la prese di peso le lego le mani dietro la schiena e poi fisso le mani cosi legane ad un gancio che sporgeva dal muro, le divarico le gambe le blocco a due perni sempre nel muro, in modo che risultasse oscenamente aperta. Al quel punto prese una scatola e tiro fuori degli elettrodi che cominciò fissare ai capezzoli, alle cosce, ne infilo uno nel buco del culo e uno dentro la fica fermandoli con del nastro adesivo in modo che non potessero uscire, e un paio li attacco alle grandi labbra della fica che così era oscenamente aperta; collegò i fili ad un trasformatore apposito e giro la chiave al minimo, in modo ce le arrivasse come una specie di leggero pungiglio, al che lei sussulto e comincio a gemere. Soddisfatti ce ne andammo a fare delle commissioni. Dopo un paio d’ore, si era fatta l’ora di cena, andammo nel deposito e spegnemmo il trasformatore, togliemmo gli elettrodi, poi Michele prese due tappi appositi e ne mise uno nella fica e uno nel culo, fissandoli sempre con del nastro adesivo e poi mi disse “togligli quella cosa dalla bocca, e aspettami un attimo, torno subito “. Dopo un paio di minuti torno con un imbuto e una caraffa da litro di acqua e disse “ sorellina hai sete, vero? Toh, bevi”. E dicendo cosi le infilò l’imbuto in bocca e comincio a versarle l’acqua facendo in modo che la bevesse tutta. Poi fatto questo le disse ”ci vediamo domani ...