Annarita mamma golosa
Data: 19/06/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Dionisiaco98, Fonte: EroticiRacconti
... la fasciatura al piede? È troppo sterettae e non riesco a muovermi." Questa richiesta generò del nuovo imbarazzo in me, che non riuscii a controllare il rossore. Era una richiesta che creava una certa eccitazione in me e il mio pene iniziava ad indurirsi, lasciando intravedere la forma dal mio pantaloncino di tuta. Accettai e iniziai a sfilare con delicatezza la fasciatura. I suoi piedi erano stupendi, piccoli, così curati e profumati che contribuirono a rendere il mio cazzo durissimo. Ella se ne accorse e dall'espressione di piacere capivo che la situazione le piacesse molto. Tardai così ad alzarmi dal letto a cui mi ero poggiato ed inizai ad accarezzarle i piedini con la scusa che un buon massaggio avrebbe alleviato il suo dolore. Lei non rispose ed iniziò a fissarmi con espressione maliziosa, il che rendeva tutto ancora più intrigante ed eccitante. Pensai che quella era l'occasione della mia vita ed inizai così a baciarle il piede e le piccole dita. La sua espressione fu di stupore misto a felicità e mi invitò a continuare, aggiunse:"Finalmente il mio sogno si realizza, avevo sempre desiderato scoparti." Al ciò, non ci vidi più ed iniziai a risalire per le sue bellissime e fini gambe, baciandole e accarezzandole, fino a giungere al la sua patatina che iniziava a diventare umida, mi soffermai solo per qualche ...
... secondo, preferii farmi desiderare e giunsi così al seno abbastanza piatto. Dopo averle sfilato la canotta, mi fiondai sui suoi capezzoli turgidi e li leccai e morsi con foga. Dopodiché le baciai il collo, era bellissimo sentirla ansimare e godere come una porca, per poi ficcarle la lingua in bocca. La baciai con passione e le sussurai all'orecchio che era una gran porca. Tornai alla sua fica,le tirai via il leggins e le baciavo e mordevo l'interno coscia, iniziando a massaggiarle la fica fradicia. Dopo una breve slinguazzata alle labbra mi concentrai sul clito stuzzicandolo e assaporandolo, con le sue mani che mi guidavano. Dopo lunghi secondi, lei mi tirò via la maglia e mi sussurrò vieni qui. Mi sbattè di schiena sul letto e mi tirò via i pantaloni. Afferrò il mio cazzo duro come non mai e iniziò a succhiarmelo. Era una scena paradisiaca che neanche nei miei sogni migliori avrei mai potuto immaginare. Iniziò a fare su e giù con la testa leccandomi l'asta e la cappella. Nel frattempo la guidavo con la testa e ansimavo, fino a giungere al culmine del piacere. Raggiunsi l'orgasmo nella sua bocca, buttò tutto giù e mi ripulì al meglio la cappella. Eravamo entrati ormai in una nuova dimensione, quasi dimenticandoci di chi fossimo e dove ci trovassimo, quando a rompere quella magica atmosfera fu il suono del citofono. CONTINUA...