Il caso della giovane Lara
Data: 27/11/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: iris di sospiri, Fonte: EroticiRacconti
... Riapro gli occhi. Torno a scrivere. Per un attimo quella ragazzina vogliosa e depravata aveva ripreso il sopravvento. Ma ora voglio tornare a concentrarmi. Ho bisogno di mettere in ordine questo puzzle che e' la mia vita. Dunque .... finita l'estate tornai in citta' con i miei genitori, ma tutto quello che era successo non fini' li'. Anzi. Ebbe un seguito. La mia precedente padrona, la donna di cui mi ero follemente innamorata, mi cedette, ad un'altra. Una crudele, spietata, sadica donna. Questa fu la mia nuova padrona. Con lei scopri' cose che la mia mente non aveva mai neppure osato immaginare. Mi faceva di tutto, mi ordinava ogni cosa. Adesso non si trattava piu' solo di bocche e di mani, ma di fruste e di catene. Mi incatenavano e mi frustavano per ore e ore. Di pomeriggio andavo a casa sua e li' iniziava lo spettacolo. Non eravamo mai sole, c'erano sempre altre persone con noi, donne, uomini, giovani, vecchi, amici, compagni. Ed io eri li', la sua schiava, la loro schiava. Il loro oggetto. Ma non mi lasciavano segni. Si curavano di non rimandarmi a casa con un corpo che potesse raccontare cosa succedeva in quel sottomondo. Una doppia vita la mia, dove nessuno sapeva, nessuno vedeva, nessuno immaginava. E fu cosi' che divenni una puttana, si. Una puttana pronta ad esaudire ogni richiesta della mia padrona. Dovevo scopare con uomini di ogni eta' e aspetto. Alcuni erano brutti, orribili, repellenti, ma in fondo, in fondo per me non faceva piu' differenza. Ero l'oggetto ...
... del desiderio della mia padrona, cosi' come lei era il mio ed ubbidivo senza oppormi. Quando mi veniva ordinato di non provare piacere, ma lo provavo .... be' ..... dovevo nasconderlo. Dovevo reprimerlo, altrimenti mi avrebbero frustata. Ando' avanti cosi' per anni. Uomini vecchi, pelati, grassi, adagiavano le loro callose mani sulla mia giovane carne, tenera, soffice, bianca. I loro cazzi eccitati mi sfondavano fica e culo, senza ritegno. Ed io subivo. Subivo e godevo. Ero entrata nel vortice della perdizione, della lascivia, della piu' profonda perversione. Venivo piegata in tutte le posizioni che piu' li eccitava. A volte faceva male. Oh si, davvero male! Quei grossi cazzi mi torturavano, ma se la mia padrona mi ordinava di godere, godevo. Ricordo ancora l’odore acre di alcuni di loro, quando mi urinavano addosso. Io distesa a terra, completamente nuda, e loro in piedi sopra di me, che mi ricoprivano di piscio. La loro calda urina mi scorreva tra i seni, mi scivola sul ventre e poi giù, sul velluto violato della mia fica. Si perde la ragione a giocare così, si entra nel tunnel della follia, in una spirale di depravazione. Un giorno uno di loro porto' anche un cane. Si, un cane. Dovetti succhiargli il cazzo e poi prenderlo nel culo. Mi senti' umiliata, usata, ma per me tutto questo era come una droga. Non potevo farne a meno. Il piacere che provavo ad essere utilizzata come un giocattolo, sfruttata, presa come una puttana, peggio, come una schiava del sesso, era fonte di ...