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La rivincita
Data: 23/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Idraulico1999
... minigonna stretta e affusolate nelle calze autoreggenti velatissime, allusive e maliziose su quei tacchi e il tuo sguardo intermittente sul mio viso e sul mio corpo.Nel momento in cui io cercavo di reagire, sentendomi anche un po� stupido per sopportare e per subire così la tua iniziativa, appoggiato pesantemente al fuoristrada, perché ormai le gambe cominciavano a cedere, la tua mano s�intrufolò alla svelta nei miei pantaloni e il tuo gemito gioioso e trionfante accompagnò le tue dita che si stringevano intorno al mio cazzo. I ricordi di quella notte sono sempre stati confusi: io sfibrato dal desiderio, che la tua elegantissima figura aveva acceso in me fin dalla tua apparizione, snervato dal lungo gioco che avevi condotto per ore avvicinandoti e allontanandoti lungo tutta la serata, mi ritrovai attaccabile, debole e inerme di fronte al tuo improvviso assalto, perché fui soltanto capace d�abbandonarmi all�istinto, ma il mio impulso era ormai completamente in potere della tua volontà, in quanto ricordo esclusivamente il tuo astuto e sagace sussurro:�Sei mio� - nel momento stesso in cui perdevo definitivamente il controllo ed esplodevo dentro di te.Il respiro affannoso e spasmodico che mi rimbombava nella testa mentre stremato e aggrappato non ricordo più a quale appiglio, osservavo la tua sinuosa figura ricomporsi. Il tuo sguardo lascivo luccicava nella semioscurità quasi quanto il tuo girocollo d�oro, da quel momento io ancora non me ne rendevo conto, ma tu lo sapevi ...
... benissimo che io ero la tua proprietà privata, perché non avevi bisogno di fruste né di guinzagli né di manette per dire che io ero il tuo dichiarato e manifesto schiavo. Tu eri penetrata dentro di me, ti eri impadronita della mia mente, avevi pervaso i miei sensi e ti bastava voltare seriosamente lo sguardo dall�altra parte quando c�incrociavamo al mattino o cercando di rifiutare un mio invito a cena per scatenare dentro di me il panico. Ti divertivi notevolmente quando eravamo in mezzo agli altri per stuzzicare il mio terrore di perderti, di vederti fuggire tra le braccia d�un altro, magari di qualcuno dei miei più cari amici, perché sapevi sempre quando piazzare il sorriso, lo sguardo o l�allusione giusta, giacché ogni volta per me era un colpo di frusta.Tu sapevi altrettanto bene come prendere quello che volevi, soprattutto quando lo volevi: quante volte, infatti, mi sei piombata in ufficio imponendomi di darti il piacere che agognavi e quante volte m�hai respinto senza una parola, lasciandomi ai tuoi piedi sfinito dal desiderio calpestato, inappagato e sconfitto. Ti piaceva vedermi struggere nel desiderio, lasciare che ti sfiorassi, allontanando la mia mano e poi ancora invitandomi, poi tu stessa insidiando il mio corpo e costringendomi ai tuoi piedi, mentre tu seduta sul divano come sul trono giocavi con i tacchi sul mio corpo crogiolandoti sennonché nell�immenso potere che avevi acquisito su quel giovane e focoso maschio. Io seppur sottomesso dalla tua femminilità, schiavo ...