La prima volta di paolo (storia vera)
Data: 27/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vogliosodisborra, Fonte: Annunci69
... gay. Capivo che era meglio non parlarne e che fosse meglio agire senza dire una parola.
Il posto in cui mi portó era veramente isolato. Non era completamente al buio, ma nemmeno era illuminato da centinaia di lampioni. Se ti mettevi nell'angolo giusto non davi nell'occhio. Chissá come conosceva quel luogo....
Fermai la macchina all'angolo piu buio e riparato. Tolsi la cintura di sicurezza e spostai un po' il sedile, tanto per stare più comodo. Lui fece altrettanto, ma senza dire una parola. Per cui, non appena si fu sistemato, mi avvicinai a lui e cercai di baciarlo. Si lasció baciare senza problemi. Le nostre lingue iniziarono un balletto forsennato. Si cercavano, si contorcevano, si desideravano come se non avessero aspettato altro.
Le mie mani iniziarono a spogliarlo. Gli tolsi la maglia e lo lascia a torso nudo. Un fisico magro e glabro, pronto per essere leccato. In meno di un secondo tirai giù lo schienale del sedile. Gli dissi che era ora che sentisse cosa volesse dire avere una bocca che lo desiderava. Inizia immediamente a baciarlo sul collo e piano scesi giù. Mi fermai a tormentargli con la lingua i capezzoli, a succhiarglieli. Lo sentivo ansimare dal piacere che gli stavo provocando. Mi disse di andare più giu che voleva che glielo succhiassi. "Prendimelo in bocca e fammi godere", diceva.
Non me lo feci ripetere due volte. Il suo cazzo duro, rinchiuso in un paio di jeans, smaniava per venire fuori. Lo accontentai e difronte a me si stagliò una mazza ...
... di tutto rispetto, lunga venti centimentri, perfettamente scappellata. Qualche goccia di precum gli bagnava la punta rendendola lucida. Come attirata da una calamita, la mia lingua si appoggiò sulla sua cappella. Iniziai a leccargli tutta l'asta, partendo dalla cappella e scendendo giù fino alle palle gonfie, poi risalivo. Glielo leccai come si fa con un buon gelato, ma Paolo non resisteva. Voleva la mia bocca intorno al suo cazzo, sentirne il calore, il piacere. Lo accontentai.
"Oh siiiii" diceva. "Era come me lo sono sempre immaginato. Siiiiiii continua cazzo, continuaaaa"
Andavo su e giù con foga, facendolo godere, urlare. Me lo succhiavo con gusto, gia pregustando il dolce nettare che da li a poco sarebbe uscito. Era eccitatissimo. Lo guardavo negl'occhi e ci leggevo il piacere puro. Aumentai gradatamente il movimento finchè non sentii il suo cazzo indurirsi ancora di più. Stava per venire.
"Oh cazzo... Sto per venire. Siiii continua daiii..."
Poco dopo il primo schizzo mi colpì il palato.
"Siiii sborrooooooooooo"
Sette abbindanti schizzi mi finirono in bocca. Non ne lasciai scappare nemmeno una goccia. Era buona, dolciastra. Continuai a succhiarglielo finchè ogni goccia non fu uscita. Glielo ripulii per bene con la lingua, poi mi rialzai.
"Grazie della bevuta" gli dissi.
Lui mi sorrise, affannato. "Non volevo venire cosí presto"
"Non ti preoccupare. Eri eccitato. È normale"
Mi sorrise ancora. "E adesso? Io ho ancora voglia"
Beh... Cosa ...