-
Una signora straordinaria
Data: 30/06/2020, Categorie: Sensazioni Altro, Autore: Idraulico1999
Io perdo inaspettatamente l�equilibrio sui gradini davanti alla porta a vetri dell�albergo, perché la pioggia che cade pesantemente per terra ha reso le mie scarpe nere da cerimonia insicure e per di più instabili. L�usciere in quell�istante mi guarda con un sorriso mentre io recupero la posizione eretta, individuo velocemente la sala del ricevimento, giacché si trova all�ultimo piano, infine entro nell�ascensore con la moquette rossa. Dopo esco dall�ascensore, davanti scruto che il salone è enorme, là in fondo un quartetto sta suonando dei brani in un angolo sul piccolo palco, cosicché mi dirigo subito al bar e incontro i colleghi sulla strada per l�alcool.Il capo mi stringe la mano e ripete frasi di convenienza e di tornaconto, sì, certo, un grosso affare è andato in porto anche per merito mio, però dopo l�orario d�ufficio io mi trasformo, in quanto non reggo né sopporto in alcun modo il protocollo né la regola né quelle norme con la giacca e con la cravatta, perché il mio cervello pretende e reclama la sua dose d�alcool per spegnersi fino il giorno dopo. Questo è un extra, un bonus del lavoro, è una serata di gala, che schiettamente e sinceramente non me ne frega un cazzo. Io arrivo al bar, dove la solita e immancabile triste (pseudo) sangria, viene servita da un cameriere peraltro annoiato, che appena mi vede arrivare afferra un bicchiere e cerca di raccoglierne una dose con il paiolo tentando d�offrirmela:�No, grazie. Io voglio un po� d�alcool ...
... serio se c�è l�hai. Un Negroni per adesso può andar bene�.Il cameriere fa una smorfia d�approvazione, di limpido benestare, in tal modo mi prepara un Negroni. Lui lo fa carico abbondando, mentre mi dice che probabilmente sono il primo della serata che capisce e che conosce qualcosa d�alcool. Io imparo in fretta, perché credo che starò spesso a parlare con lui stasera, poi a bruciapelo la vedo lì accanto a me:�Qualcosa d�analcolico per favore�.Lei è mora, anzi, con i capelli a caschetto neri, la pelle bianchissima e un vestito lungo scuro, si gira verso di me distrattamente, intanto io le sorrido, ma non troppo.�Buonasera� - dice lei. Raccoglie il cocktail analcolico, si gira e se ne va con un sorriso tediato e stanco, dove noto le spalle larghe sulle quali s�apre una scollatura lunga che segue la colonna vertebrale sino quasi al sedere. Che dire, stupenda.Un collega mi saluta, poiché distinguo e riconosco in lui lo stesso sentimento che ci accomuna e che ci associa come i pesci fuori dall�acqua, eppure si mette a conversare di lavoro. Io seguo con distratti movimenti d�adesione e d�assenso i suoi discorsi, mentre cerco di riguadagnare e di ritrovare con lo sguardo la donna di poco fa. Un altro collega s�avvicina e comincia a parlare con noi, io m�alzo e m'allontano con il Negroni in mano. Eccola, al presente la punto da lontano, non vado però verso di lei, per il fatto che comincio a girarle attorno e a studiarla. Lei saluta e parla con più persone, ma sempre ...