Tenerife 1
Data: 28/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: passeradisandra, Fonte: Annunci69
... Giulio.
- Mia mamma ha già rimorchiato, eh?!
Mi scuoto di soprassalto e non mi rendo conto che Giulio ha poggiato la sua mano destra sulla mia coscia sinistra.
- Giulio… non ti avevo sentito arrivare… Già, stavo guardando proprio Giuliana… e lui è un bell’uomo…
Ma anche Giulio non è affatto male: ha ventisette anni, s’è fatto proprio un bel ragazzo, con tutto al posto giusto. Non lo vedevo da circa dieci anni, ma è il figlio di Giuliana ed ha quasi vent’anni meno di me!
- Sandra, è una vita che non ci si vede e devo dire che ti fai sempre più bella… scusa.
Qualche secondo di pausa, poi
- Senti, ho mezz’ora di pausa, ti andrebbe di fare anche noi due passi sulla spiaggia, magari dal lato opposto, così non importuniamo i due piccioncini?
In tutto questo tempo non ha mai tolto la mano dalla mia coscia e non ha mai smesso di guardarmi negli occhi. E questo mi sta turbando.
Per mettermi a mio agio, Giulio si scusa e va a prendere altri due bicchieri di sangria, porgendomene uno. Quindi mi cinge la vita e mi conduce verso la spiaggia.
Non mi oppongo, anzi. Lo assecondo.
All’improvviso squilla il suo cellulare, fa per prenderlo ma gli sfugge di mano. Si abbassa contorcendosi per fermarne la caduta e si ritrova col viso a due centimetri dal mio petto ballonzolante e mal trattenuto da un volutamente striminzito reggiseno. Per non cadermi addosso poggia, istintivamente (?), una mano sul mio seno e mi guarda negli occhi in modo interrogativo, come a ...
... valutare se può continuare o deve smettere. Io lo guardo come in trance, lui capisce al volo che è il momento di insistere, così le sue mani entrano senza incontrare resistenza sotto le coppe del mio reggiseno, venendo a contatto con le mie enormi tette, ormai bloccate nel loro ondeggiare da quelle piovre calde e voluttuose. Anche il mio respiro è bloccato, mentre il cellulare continua a suonare, inascoltato, sulla sabbia…
Libera le mie tette con studiata lentezza, mentre avvicina la sua bocca alla mia, facendosi strada con la sua lingua, fino ad impossessarsi della mia che risponde voluttuosamente. La mia lingua partecipa, lo scopa, ma il mio cervello è ancora rapito, non si rende conto, non se lo aspettava, anche se in fondo lo desiderava dal momento che lo avevo visto ieri all’aeroporto “Reina Sofia”.
In quell’angolo di spiaggia non c’è quasi nessuno, per decine di metri siamo soli. Il buio protegge noi e gli altri frequentatori che sono sicuramente interessati a tutt’altro…
Giulio mi fa sedere sulla sabbia, mi spinge - con delicatezza ma in modo deciso - fino a farmi sdraiare, supina, e mi si posiziona addosso, ancora vestito ma col suo cazzo già ben duro che si poggia sulla mia passera, quasi sfondandomi il bacino. E lei, la mia figa, comincia a bagnarsi… Lui si toglie la maglietta, mi scioglie il pareo, riprende a baciarmi, ora furiosamente, mentre mi sgancia il reggiseno che non regge più niente già da qualche eterno minuto. Le sue mani scendono dalle tette alla ...