1. Una famiglia accogliente - Capitolo 12 - La famiglia riunita


    Data: 28/11/2017, Categorie: Etero Autore: Minstrel, Fonte: RaccontiMilu

    Eravamo in cucina da più di un ora. Se avevamo detto più di sei parole era tanto. Io seduto sul divano, pensieroso, così come Sonia, che per ingannare l’attesa stava cucinando. Lo faceva sempre quando era nervosa. Lorena era ormai tre giorni che non rientrava in casa. Fortunatamente aveva avvisato Sonia dicendo che avrebbe passato qualche giorno nella loro casa al mare, ma pretendeva che nessuno la chiamasse o la disturbasse. Ci aveva dato appuntamento proprio quel pomeriggio, a casa sua, per parlarci. Dopo altri lunghi minuti di silenzio, sentimmo le chiavi nella serratura. Lorena entrò in casa, posò un borsone per terra, e venne in cucina. Mi alzai, non sapendo bene cosa fare: Sonia invece appena la vide le corse appresso, abbracciandola. Lorena ricambiò l’abbraccio, un pò freddamente, dicendo: “Mamma siediti”. Mi guardò fredda, anche se mi parve di vedere un accenno di sorriso. Abbassai gli occhi, e mi sedetti anche io. Lorena si appoggiò alla finestra, guardò fuori. “Lorena, ascolta - dissi io - ti chiedo umilmente scusa per quello che ho fatto, per averti ferito. Ma i miei sentimenti sono sinceri, io ti amo, e voglio sposarti”. “Ha ragione, la tua felicità viene prima di tutto - aggiunse Sonia - il nostro è stato un errore, un mio errore, visto che sono tua mamma ma sono riuscita a pensare solo alle mie esigenze. Ti chiedo scusa figlia mia, non ….”. Lorena fece un segno con la mano. Ci zittimmò. Si appoggiò al davanzale, e girandosi verso di noi disse: “Quello che mi ...
    ... ha fatto più male non è stato il gesto in se, ma che mi abbiate tenuto tutto nascosto. Sono tua figlia, e io la tua fidanzata e futura moglie, e se non ho la vostra sincerità, allora non so proprio di chi fidarmi”. “Hai ragione” sussurai. Sonia annuì. Si avvicinò a me, si inginocchio e mi prese per le mani; aveva ancora l’anello al dito. “Io ti amo ancora, e non ce la faccio a rinunciare a te, e se tu lo vuoi, voglio ancora essere tua moglie”. “Ma certo, e …” venni interrotto di nuovo dal suo dito sulle mie labbra. “Ma accettare questa cosa mi è costato molto. Ho bisogno di una persona sincera affianco a me, che mi dica tutto, anche che fa l’amore con mia mamma”. Sonia arrossì, io annuii. “Hai ragione Lory - disse Sonia - ma non avrai più niente di cui aver paura. Non ci sarà più nulla, te lo prometto. Tu vieni prima di tutto”. Sonia si avvicinò alla mamma, le prese le mani: “E qui ti sbagli mamma - disse - sei tu che devi venire prima di tutto. Ti sei sempre sacrificata, prima per papà, poi per me. Sei sempre stata l’ultima persona a cui rivolgere le tue attenzioni. E poi - disse ancora - ti ho vista com’eri diversa mentre facevi quello cose col mio futuro marito - disse Lorena sorridendo - sembravi vivessi in un sogno. E io non voglio interromperlo, non posso essere così egoista. Dobbiamo tutti sacrificarci per gli altri, giusto?” disse guardandomi. “Giusto” dissi anche se non stavo capendo. “Cioè, che vuoi dire - chiese Sonia - che..?”. Lorena mi guardò verso di me: “Lo so ...
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