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Ho sottomesso e umiliato il fidanzato di mia figlia
Data: 02/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: MadreSevera
... rispondo: ‘Lo so che ora la cella è un po’ più comoda grazie a quella rete. Ma non ti preoccupare: la punizione che gli infliggerò non sarà meno dura di quella che hai subito l’anno scorso’ Io mi alzo e vado a prendere una bottiglia di vino bianco da bere assieme alla mia figliola. Per per tutto il resto del pomeriggio restiamo in salotto a chiacchierare e, tra un bicchiere e l’altro, la bottiglia finisce. Guardo l’ora, ormai sono le 19:30 circa ‘Ho fame, prepariamo da mangiare dai’ ‘Ti aiuto volentieri mamma’ Ricordo che mi alzai dal divano senza risentire minimamente del vino appena bevuto mentre mia figlia era un pochino su di giri. Per cena preparammo un semplice piatto di pasta per tutti, non avevo voglia di fare qualcosa di particolare. Portai il piatto e un bicchier d’acqua in cella per il mio schiavo e lo liberai dalla branda tenendolo comunque ammanettato con le mani in avanti per consentirgli di mangiare ‘Ora mangia tutto e ricorda che per te è proibita la masturbazione’ ‘Si mia Dea’ Tornai in cucina a cenare assieme a mia figlia la quale poi lavò i piatti mentre io in divano guardavo un po’ di tv. Finite le faccende domestiche mia figlia mi raggiunse in salotto con il cuore in gola dicendomi: ‘E adesso?’ ‘Hai così tanta voglia di vedere il tuo fidanzato soffrire?’ ‘Mamma, tu e io non abbiamo mai avuto segreti e mi sembra stupido nascondere una cosa così evidente; per cui: si, voglio vederti torturare il mio fidanzato. Ok?’ Io riesco a malapena a serrare le labbra ...
... mentre le sorrido perché, ciò che mi ha appena confessato, mi ha certamente divertito ed eccitato allo stesso momento ‘Ok, andiamo’ Ci recammo nella cella del detenuto che ci aspettava seduto sulla branda. A terra vi era il piatto e il bicchiere vuoto ‘Ti è piaciuta la cena?’ ‘Si, molto. Grazie mia Dea’ ‘Hai poco da ringraziare. Era necessario nutrirti per farti affrontare la meritata prigionia. Ora cominciamo a fare sul serio. Giulia, porta via il piatto e il bicchiere’ ‘Si mamma’ Io prendo lo schiavo e lo porto in garage, aggancio le manette alla catena che pende dal soffitto e mi avvicino al muro per tirare la catena che comincia a scorrere all’interno dell’anello d’acciaio attaccato al soffitto mentre le braccia muscolose del mio manichino da frusta si alzano fino a tendersi come una corda di violino. Ammiro il suo bellissimo corpo tenendo stretta la catena tra le mani e poi do un ultimo strattone osservando la posizione dei suoi piedi. I suoi talloni si alzano. L’unica parte del suo corpo che tocca per terra sono le punte dei piedi, proprio come voglio io. Aggancio con il lucchetto la catena al muro a fianco dello schiavo. Il ragazzo soffre un po’ per la posizione scomoda alla quale piano, piano si adatta. Nel frattempo mia figlia stava ammirando lo spettacolo appoggiata al muro. ‘Vai a prendere due sedie dalla cucina e poggiale lungo il muro di fianco allo schiavo e poi vai a prendermi la frusta. Sai già dove si trova’ ‘Si mamma’ Io mi avvicino al detenuto sfoggiando uno ...