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Astrid
Data: 04/07/2020, Categorie: Sensazioni Altro, Autore: Idraulico1999
... come uno sciamano folle e incosciente, perché quello fu realmente l�ultimo rapporto con un passato che non ho più, cosicché ingoiai l�ultimo sorso d�un vino infimo come il suo prezzo, l�unico che potessi permettermi e riaccesi la radio poiché gracchiava a corto di batterie, la spensi e mi rimisi a guardare il sole e il cielo di colpo diventato azzurro, usando il vetro colorato della bottiglia. Mi è sempre piaciuto modificare trasfigurando le cose per guardarle in altri modi, però m�annoiai presto, anche perché mi doleva la testa. Un buon caffè, sì, ecco quello che ci voleva.Mi guardai nelle tasche e frugando feci rapidamente l�inventario: pochi spiccioli e una banconota di piccolo taglio, contai gli spiccioli e decisi che la cassiera del bar di fronte, una biondina niente male, m�avrebbe fatto senz�altro un piccolo prestito. Se non avessi quest�aspetto maltenuto e trascurato con questa barba, che mi fa dimostrare ben più più dei miei quarant�anni, te la farei vedere io, pensavo tra me e me. E dire che sarei ancora un bel pezzo d�uomo e conosco le buone maniere e come si tratta con le signore. Fingo di non sapere nulla, perché chi sta tra i cani, deve solo abbaiare e basta, eppure io ho una cultura signori, ho una cultura, il greco, il latino e il violino. Cominciai a parlare di queste scemenze una volta che avevo preso una sbornia più forte di altre, prima mi presero in giro, poi m�insultarono, poi mi pestarono ben bene, quando intuirono in conclusione che non ...
... stavo scherzando.Non esiste una società diversa da un�altra, mi dissi: d�ora in poi zitto e non provare a distinguerti dagli altri, non differenziarti, perché se vuoi stare in pace non provare a cantare fuori dal coro. Va bene: non canterò mai più da solo, al massimo fischietterò le porcherie della radio mi sorpresi in ultimo pensando e ridendo un po� di me stesso. Buon Natale: ecco che giorno era, ecco perché quel freddo così pizzicante, così eravamo di nuovo in inverno, un altro dopo tante estati, tante primavere e numerose ventose giornate d�autunno. Presi il frammento d�uno specchio che conservavo nella mia sacca e mi guardai:�Che orrore replicai, appena prendo la pensione sociale, pensai per darmi un tono, vado immediatamente al salone nella strada in fondo e vedrete che figurino�.Mentre rimuginavo tra le riflessioni, mi cadde involontariamente sul palmo la piccola foto di lei che si era appiccicata dietro lo specchietto, vischiosa come sempre, mi sorpresi a dire tra i denti alla stessa maniera di quando mi stava tra i piedi, in quanto io non respiravo perché mi seguiva a ogni passo. Cazzo, te la farò vedere un giorno o l�altro prima o poi, mentre lei s�incollava di più come se pretendesse ogni secondo del mio respiro. A ragion veduta mi mancava, però attualmente potevo guardarla solamente a metà, da quando un dannato piccione ci aveva fatto cascare sopra la sua etichetta preferita marchiandomela.Io avevo cercato di risciacquarla, però una parte di essa si era rovinata ...