1. Asiago - L'inseguimento


    Data: 05/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey

    ... scomparire i suoi genitali. I tre uomini, ben protetti da giacconi pesanti, si posero ai lati e davanti alla ragazza che a piedi nudi si accovacciò in mezzo al vialetto e con qualche spinta riuscì finalmente a svuotarsi la vescica. - Aspetta – le disse il Lama, quando Marina accennò a rialzarsi – mettiti in ginocchio davanti alla pozza che hai fatto. Scossa dai brividi, la donna appoggiò le ginocchia sul nevischio e le sembrò che fosse in realtà un pezzo di gomma irto di puntine da disegno. Alzò gli occhi verso il capo banda e vide che trafficava con la patta dei pantaloni, come pure i suoi due compari. “Mi tocca prenderli in bocca” pensò, ma poi vide che tutti si avvicinarono con il membro barzotto, senza puntare al suo viso. Il primo getto caldo e dorato la colpì al seno sinistro e Marina lanciò un gridolino di sorpresa. Poi un secondo getto le colpì la faccia e il terzo sull’altro seno. - Così non potrai dire che non abbiamo cercato di scaldarti, troia! – sghignazzò il Lama, imitato dagli altri due. Quando terminò la minzione, il capo diede ordine ai due compagni di prenderla per i polsi e di portarla in bagno per farle fare una doccia. Gas fu invece liberato per essere poi nuovamente legato, inginocchiato a terra davanti a una sedia. Marina si ristorò sotto l’acqua calda della doccia, sorvegliata a vista da Scheggia. Non poté nemmeno asciugarsi completamente: l’uomo la afferrò con brutalità per i capelli e la portò nel soggiorno dove il Grosso e il Lama erano già seduti ...
    ... sul divano senza pantaloni e slip. - Succhiamelo per bene e guai a te se mordi – la minacciò il Grosso. Scheggia la fece inginocchiare a terra davanti all’uomo e le spinse il capo verso il membro semi eretto. La ragazza emise un suono da rigurgito quando l’asta entrò fino a spingersi dentro la gola. Spaventata dalla totale assenza di pietà dei suoi rapitori, Marina pompò con energica lascivia il pene, leccandolo e succhiandolo con vigore. - Così mi piace – commentò l’uomo – ci voleva così tanto a capire che ti volevamo troia? Dai, usa anche le mani. Non avere timore di toccarmi. I complici risero di gusto, assaporando il momento in cui avrebbero potuto abusare della loro vittima, mentre la donna afferrò palle e sesso per stimolare maggiormente il Grosso. Accompagnava la discesa della mano con la bocca, così quando il palmo risaliva lungo il cazzo, lo trovava fluido e umettato di saliva. - Preparate una macchina fotografica: voglio farmi una foto ricordo con lo sperma che galleggia in bocca alla zoccoletta. - Sono pronto! – esclamò Scheggia, armeggiando con lo smartphone. Marina non smetteva di leccare e succhiare. La sua lingua passava dai testicoli all’uretra, entrandoci per qualche millimetro. Lo schifo che provava era soffocato dalla paura di finire sgozzata e abbandonata nel bosco. Ripensò a tutte le scene di film pornografici che aveva visto nel corso degli anni e a ripetere mentalmente come un mantra “se l’hanno fatto loro, ce la farò anch’io”, “se l’hanno fatto loro, ce ...