1. La vicina di trullo


    Data: 09/07/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Benedetto Cifrani, Fonte: EroticiRacconti

    ... ritirata brasiliana mi stavano chiamando. Lei si mise a pancia in giù e si lasciò docilmente palpare. Erano sode e generose, elastiche al punto giusto. Le allargavo di tanto in tanto per sbirciare il buchetto, ancora nascosto dalla tesa striscia nera dello slip. Mi chinai d'istinto e presi a baciare quelle chiappe irresistibili. Lei gemette. Evidentemente incominciava ad eccitarsi. Mentre leccavo dappertutto approfittai per sfilarle l' intimo con una mossa naturale ma decisa. Allargai nuovamente quel culo tutto luccicante e finalmente lo vidi: un bellissimo buchetto che si stava lentamente allargando man mano che procedevo a distanziare le natiche. "Cosa aspetti? Non ce la faccio più...mettimelo dentro!", mi ordinò perentoriamente la signora. Liberarai il mio cazzo che stava battendo prigioniero ormai da troppo tempo. Lei si era intanto alzata e assumeva la tipica posizione a quattro zampe. Era il topo o il gatto? "Allarga bene e rilassati", fu il mio biglietto d'ingresso. Stentai un poco ad entrare, in quanto il pertugio era più resistente del previsto. Spinsi ripetutamente la cappella contro il buco del suo culetto tutto bello largo e pianeggiante. Finché entrò. Lei non poté trattenere un grido rauco. "Tutto bene?" "Si, ma vacci piano. È tanto tempo che nessuno si occupa di me". Ho rispetto per le donne e la accontentai. Affondavo lentamente l'asta per poi ritrarla con dolcezza. Piano. Caldo. Il suo culo era stretto e caldo. Quel ritmo ridotto mi permetteva di assaporare ...
    ... ogni sensazione che veniva trasferita dal mio pene al mio cervello. Entravo ed uscivo in lei gustandomi la vista del mio membro che spariva e riappariva dalle sue chiappe. Ogni tanto sollevavo lo sguardo, dato l'impegno ridotto della scopata: era una camera molto accogliente, arredata con gusto e in sintonia con lo stile antico dei trulli... "Coraggio amore, fammi godere con il culo", mi richiamò all'ordine lei. Detto fatto. Aumentai gradualmente il ritmo, premendo più a fondo. Il mio cazzo ora entrava e usciva con maggior intensità, slabbrando con docile violenza la pelle del buchetto violato. "Oh si, così, così, continua". Le afferai i capelli, tirando. Stavo domando una gatta in calore. Lei inaricò la schiena, godendo dei miei affondi. Continuai meccanicamente così ancora per qualche minuto e poi capii che era giunto il momento. Anche lei lo sentì , così mi rassicurò: "Vienimi pure dentro...". Le inondai il culo di sborra calda. Ancora stretto in quel canale ormai allentato, il mio membro spruzzava dentro di lei interminabili fiotti. Entrambi esalammo il liberatorio ansimo del piacere supremo. Restammo distesi uno sopra l'altra per qualche attimo, poi lo tirai fuori dal suo povero culo arrossato e mi rivestii in fretta. Sentivo dei rumori in salotto, probabilmente suo marito si stava svegliando. "Non mi hai nemmeno detto il tuo nome", le chiesi prima di sgattaiolare fuori. Sorrise splendente e divertita. "Ma tesoro, mi chiamo "la vicina di trullo"!". b.cifrani@gmail.com ...