1. Lascio che sia


    Data: 10/07/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Nadim, Fonte: EroticiRacconti

    Mi guardo ancora una volta allo specchio. Rifilo il rossetto sulle labbra, mi stiro addosso il vestito. Sono gesti dettati più dall'ansia che dalla necessità. L'orologio scandisce il tempo che galleggia svogliato e lento a fare da contraltare alla mia frenesia. Una candela profumata brucia pigra e impregna l'aria con la sua fragranza ruvida di legnami esotici. Sono consapevole d'esser sensuale. Le mie forme sottolineate dal tubino che mi fascia sono un'istigazione allo stupro. Non è presunzione. Semplice consapevolezza. Ho uno stuolo di corteggiatori che farebbero follie per avermi. Benevolenza di natura e impegno costante mi hanno reso una donna desiderabile, sensuale, eccitante. Nonostante questo, la mia vita sessuale si è sempre contenuta all'interno delle mie relazioni affettive. Mai una scopata occasionale. Assolutamente mai un tradimento. Fino a stasera. Non che non abbia interesse per il sesso. Tutt'altro. Nella mia vita coniugale, ormai vicina al ventesimo anniversario, ho sperimentato molto e con grande piacere. I miei pensieri sono interrotti dal suono del campanello. Non è una sorpresa. Era ciò che attendevo. Il cuore accelera, la bocca si secca. Fra le gambe invece sono già fradicia nonostante un senso latente di vergogna e irrequietezza. Attraverso la finestra lo guardo tagliare il giardino ed avvicinarsi all'ingresso. Avvicinarsi a me. Dischiudo la porta e faccio un passo indietro. E un altro. E un altro ancora. Quando entra sono al centro della stanza. Confusa. ...
    ... Forse pentita. Ha un volto bambino, un sorriso impacciato e timidamente tenero che mi rassicura, anche se so che il suo aspetto esteriore non rispecchia l'arrogante decisione del suo animo. Lo conosco da appena cinque giorni. Anzi, no. Non lo conosco. Da cinque giorni ci parlo, ma di lui non conosco un cazzo. E per essere proprio letterali, ci ho parlato solo ieri notte. Prima ci siamo solo scritti. Tanto. Ho ricevuto un suo messaggio sul mio profilo su un social network. Evento assolutamente ordinario. Ogni giorno ricevo diversi tentativi di approccio più o meno sgraziati. Il più delle volte ignoro. Qualche volta, per diversivo alla noia, rispondo. Rispondo agli interlocutori più creativi, più audaci. Mi piace condurre i miei presuntuosi ammiratori sul filo dell'illusione per poi lasciarli cadere senza reti nel baratro della disillusione. Stronza e cinica senza mezze misure, a qualcuno ho fatto anche prenotare, inutilmente, costose camere da letto con la promessa fallace di farle diventare torride alcove. Il suo primo messaggio mi arrivò una mattina. Mi augurava il buongiorno. Aveva una scrittura artificiosa, non sgradevole ma evidentemente ricercata per fare effetto. Sul momento lasciai correre, ma nel corso della giornata, rileggendolo, mi lasciai prendere dall'idea di dargli un po di spago, giusto per illuderlo d'aver fatto centro salvo poi segarlo perfidamente. Cercai di delinearlo un minimo navigando nelle pagine del suo profilo. Inaspettatamente mi trovai di fronte ad ...
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