1. Lascio che sia


    Data: 10/07/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Nadim, Fonte: EroticiRacconti

    ... un'immagine piuttosto sfaccettata e complessa. Poche foto personali e mai nettamente definite, pochi appunti di vita quotidiana, diverse fotografie artistiche realizzate da lui. I testi scritti alternavano registri di satira acuta e di poesia malinconica. Indubbiamente un soggetto fuori dagli schemi. Risposi al suo messaggio dando inizio ad una conversazione che divenne da subito abbastanza ritmata. Non risparmiavo ironie e provocazioni ma lui con classe e arguzia glissava riuscendo in poco tempo a trasformare la mia aggressività e maldisposizione in sottile e femminea curiosità. Mi ritrovai a cercarlo ogni qualvolta la mia routine coniugale me ne lasciava l'opportunità. Mi scoprivo delusa e contrariata quando le sue risposte si facevano attendere. Avevo completamente abbandonato, nel giro di una giornata, i toni della sfida diventando, nella mia stessa incredulità, permeabile e accogliente. Specularmente, anche i suoi registri cambiarono nella direzione di un elegante corteggiamento intriso di maliziosi doppi sensi ed impertinenti allusioni. Le nostre conversazioni cominciarono a permearsi di un erotismo sussurrato, mai invadente eppure diffuso, ineludibile. L'attesa diventava languore. La lettura, brivido sulla pelle. Cesellava parole con una abilità magistrale. Non solo si era insinuato fra le mie difese, ma le aveva completamente divelte lasciandomi nuda e timida davanti al suo egocentrismo. Non riuscivo a capacitarmi. Io, di solito impudica, stronza, presuntuosa, ...
    ... dominante, mi sentivo malleabile come argilla nelle mani di un artigiano. S'era fatta notte e, al suo stupore per il mio essere disponibile in un orario in cui nei giorni precedenti l'avevo liquidato, gli confidai che mio marito era partito per uno dei suoi consueti viaggi di lavoro quel pomeriggio. Mi rispose inviandomi un numero di telefono senza aggiungere altra parola. Restai per una buona mezz'ora inerme ed indecisa. Non sapevo come comportarmi. Nel suo scrivermi riusciva sempre a prendermi in controtempo, a cogliermi impreparata e spiazzarmi. Mi era salvifico il tempo che potevo concedermi per elaborare una risposta che celasse le mie difficoltà a contestare la rotta che le sue parole imponevano alle mie emozioni. Avevo paura che la fluidità di una conversazione telefonica gli disvelasse il mio essere in sua balìa. Allo stesso tempo mi intrigava la possibilità di sentire la sua voce, di dare un timbro ed un suono alle sue parole. Dopo molte titubanze accettai la sfida e composi quel numero animata, anche, dal proposito di ristabilire un mio ruolo di governo in quella strana relazione. Proposito che naufragò immediatamente fra le onde della sua voce calda, ferma, avvolgente. Non ricordo neanche più, eppure era solo ieri, cosa ci dicemmo. Parlava come se non fosse la nostra prima volta. Sorrideva spesso e spesso mi faceva sorridere. Era amabile e leggero, così leggero che il mio istinto di autodifesa restò sopito mentre la sua abilità di predatore mi conduceva lentamente lungo i ...