097 - Samantha, Marco e la sua famiglia incestuosa (2a parte)
Data: 29/11/2017,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Gay / Bisex
Trans
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... capelli lunghi sulle spalle, visino da barby, occhi azzurro chiaro e nasino all�insù, due tettine di seconda misura, sodissime la pelle bianca e il ventre teso e liscio.Sul pube una lieve peluria bionda che non riusciva a coprire l�inizio della feritoia che si tuffava fra le sue ben tornite gambe. Ginocchia puntute e caviglie fini con i piedini morbidi e ben curati. La vidi poi voltarsi e mostrare il culetto, si chinò in avanti per infilarsi il tanga, e credetti di morire; un vero capolavoro, due chiappette tonde e sporgenti, avrei potuto tenerle quasi interamente nelle mie mani. Uscii dalla camera, eccitato, con dentro ai pantaloncini, l�altro essere, eretto e duro, che ormai senza alcun controllo, viveva di vita propria. Tutto e tutti mi eccitavano, li avrei scopati tutti, forse mi sarei fatto penetrare da tutti i maschi, stavo diventando una troia, ma dove cazzo era finita la personcina gentile ed educata, rispettosa dei valori morali ed etici della vita? Uscimmo poi tutti e usando la scalinata interna arrivammo in spiaggia. Era una caletta lunga circa una ventina di metri e larga una decina, lambita dall�acqua chiara e trasparente del mare. La sabbia era bianca e soprattutto bollente. Samantha aprì una delle due cabine e prese tre ombrelloni che infilò dentro gli appositi supporti in cemento già esistenti sulla spiaggia. La aiutai e tirar fuori dalla stessa cabina cinque lettini che distribuimmo sotto al riparo degli ombrelloni.Mi sfilai i pantaloncini e poi, mi sdraiai ...
... sul lettino e mi concentrai su Samantha. Volevo vedere cosa si sarebbe notato appena si fosse messa in costume. Rimase in bikini, la osservai attentamente ma era veramente incredibile, più la guardavo e più ero incredulo, sembrava una donna, nulla avrebbe potuto far capire a chicchessia che lei era un trans!!Non mi spiegavo dove teneva quel grosso cazzo che possedeva! L�avevo toccato con mano e non lo avevo fatto in modo metaforico, l�avevo proprio stretto nel mio pugno, lo avevo sentito aprirmi il culo e sfondarmelo dolorosamente, eppure sotto a quel costume non lo si notava assolutamente! Spostai lo sguardo e a riva vidi Melissa che in pratica con quel filo interdentale che le si tuffava fra le natiche, mostrava interamente le sue bianchissime chiappe. Presi, dalla borsa da spiaggia di mia moglie una rivista e fingendo di leggere coprii come meglio potevo la mia ingombrate erezione. Trascorremmo oziando la mattinata e verso le tredici rientrammo in casa. Doccia e poi a pranzo presso una trattoria situata a pochi metri dalla casa della mia amica. Mangiammo prevalentemente pesce e alla fine nonostante mi fossi offerto per pagare, volle pagare lei e così ringraziammo e ritornammo a casa. Il pomeriggio trascorse tra il riposino e la spiaggia e poi la sera, ancora in trattoria. Si mangiava proprio bene in quel posticino affacciato sul mare ed era gradevole restare a parlare lungamente su quella terrazza solcata da un lieve e piacevole venticello estivo. Il fresco vino bianco, ...