1. La ragazza con il cagnolino


    Data: 18/07/2020, Categorie: Trans Autore: Edipo

    ... capelli neri scendevano sulle spalle e due occhi verdi si voltavano a guardarlo quando si accorse di essere seguita. Il pedinamento durò a lungo, fino a quando lei entrò in un vicolo, seguita dal cane ormai lasciato senza guinzaglio. Lui si avvicinò e le chiese se era libera. Gli rispose con una voce bassa, un pò rauca, e all'inizio non capì bene, gli sembrava che gli avesse detto di tornare più tardi. Ma quando lei, alzando la voce, richiamò il cane e gli fece cenno di andarle dietro, capì che il paradiso era a portata di mano. Aprì un portoncino scuro, si diresse verso la sinistra ad una porta al piano terra: il barboncino entrò per primo, lei subito dopo e lui per ultimo. Nonostante fosse pieno giorno l'interno era avvolto in un chiaroscuro eccitante e tutto era molto ordinato e pulito. Il barboncino si nascose da qualche parte come se fosse abituato a eclissarsi quando la padrona aveva ospiti e lui si ritrovò a metterle le mani sui fianchi e a baciarla. "Ce li hai i soldi?", gli chiese piano. Le porse le banconote e lei le ripose con calma e tutto quello che faceva, del resto, era all'insegna della placidità. Si tolse il vestito, gli mostrò i seni duri e rigidi e lui vi pose le mani mentre lei lo sbottonava e gli abbassava tutto. Gli infilò il preservativo, lo fece distendere sul letto e gli fece un lavoro di mano e di bocca che gli procurò un'erezione favolosa. Quando lavorava con la mano si chinava a baciarlo sulle labbra, quando lavorava con la bocca, una mano lo ...
    ... frugava tra i testicoli, li massaggiava delicatamente, li soppesava, li stringeva appena. Lui intanto le baciava le bellissime natiche, pensava di non averne mai viste di così perfette, le sfilò il succinto tanga che copriva pochissimo, almeno dietro, e le vide un piccolo pene, glielo accarezzò sotto il pube liscio, rasato. "Sì, toccami lì, mi piace", sussurrò lei. Quanto durarono quegli attimi di felicità? Secondi o minuti? E i minuti furono a una o a due cifre? Non avrebbe saputo dirlo, seppe solo che a un certo punto un fiume sgorgò da lui e, come commentò lei divertita, andò a riempire tutto il serbatoio del guanto. Questi particolari non glieli raccontò, non era il caso di aumentare la derisione. E tanto meno gli disse che si era innamorato di lei, meglio lo considerassero un pervertito zozzo piuttosto che un romanticone. "Se avessi i soldi ti porterei via di qui", le diceva quando andava a trovarla. Lei rideva, lo baciava, gli diceva che era dolcissimo e che gli voleva bene. Sorrideva raramente ma quando lo faceva e gli metteva nei suoi i propri occhi verdi lui era convinto che non si può chiedere di più al mondo. Un giorno le chiese il suo vero nome, non quello improbabile da pornostar con cui si faceva chiamare dai clienti. Lei ci pensò a lungo poi glielo disse. Nei sei mesi che la frequentò non si fecero molte confidenze personali. Che cosa avrebbero dovuto dirsi? Confessarsi le reciproche umiliazioni, le delusioni, le difficoltà di vivere una vita che vorresti diversa ma ...