Sotto gli occhi di Sara
Data: 22/07/2020,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Sensazioni
Autore: Coren, Fonte: RaccontiMilu
... sotto gli occhi ammirati della ragazza dei miei sogni. Lei rimase immobile, impietrita di fronte al mio tributo. Io aprii le gambe e mi protesi verso di lei, adagiandomi con la schiena sul cuscino del divano. Socchiusi gli occhi. Nei pochi attimi che seguirono, la mia eccitazione spazzò via ogni timore ed imbarazzo che provavo. Il mio membro rispondeva con piccoli sussulti di piacere, e nel tempo di un minuto avvertii la sensazione di un orgasmo imminente.-Sto per venire- la avvertii col respiro mozzato.-Fallo- rispose lei imperiosa.Non me lo feci ripetere due volte. Chiusi gli occhi come reazione automatica. Sollevai il bacino, e subito dopo uno schizzo si sollevò nell'aria. Lo sperma, il frutto del mio godimento, si riversò copioso ovunque: sul pavimento, sulla mia mano, sui miei jeans, sulle mie scarpe. Il mio pene eruttò altri piccoli schizzi di assestamento, e subito dopo il mio corpo fu percosso da un tremito di piacere.Quando riaprii gli occhi, vidi Sara nella stessa identica posizione. Gli occhi sgranati, la boccuccia nascosta dietro la mano pudica. Rimase a fissare il mio operato per alcuni attimi, e io, con la consapevolezza della mia esposizione ora lucida, arrossii.-E' stato meraviglioso- disse poi, con gli occhi che mi squadravano ora in faccia, ora tra le gambe esposte. Mi sentii rincuorato.-Sono contento che tu l'abbia presa in questo modo.-Vorrei rifarlo.La fissai, interdetto. -Intendi... adesso?Lei alzò lo sguardo e sorrise. -Perché?... Sapresti rifarlo ...
... adesso?Sorrisi compiaciuto e ripresi daccapo la manovra.Se il gioco fosse finito allora, il mio ricordo risplenderebbe di luce e di gioia. Ma la mia eccitazione, il mio desiderio per lei e, soprattutto, il bisogno fisiologico di avere il corpo di una donna vicino, mi portò ad accettare un secondo invito. E poi un terzo. E poi un quarto. Le giornate della mia settimana scorrevano nel pensiero di lei, nel pensiero dei suoi occhi, e il suo solo nome era sufficiente ad allargarmi il cuore. Amavo salire le scale del suo palazzo e giungere alla porta del suo appartamento, già socchiusa per me. Amavo la sensazione di sorpresa che provavo nel vedere come aveva deciso di acconciarsi per me. A volte si presentava elegante, con golfini aderenti e gonne, altre volte con un attire più sportivo, in jeans e t-shirt. Una volta mi si presentò addirittura in tuta da ginnastica.Ma a me non importava come vestiva. A me importava di lei. Mi importava ciò che si nascondeva nella sua testa, il piacere che provava nel mio modo di adorarla. Non mi permetteva di toccarla, ma a me bastava guardarla. E non sempre mi faceva venire. A volte, per mancanza di tempo, per non sprecare il carico con un gioco fatto di fretta, rimandavamo alla volta successiva.Ma di tutte le volte che ci siamo incontrati... io ne ricordo una in particolare.Erano già quattro giorni che non venivo, e mi sentivo pazzo di piacere per lei.Mi ricevette con un elegante abito da sera nero, con una scollatura appena pronunciata che lasciava ...